mercoledì 30 luglio 2014

Foto di gruppo con signora (Heinrich Boll)


Certo che è difficile sottrarsi al fascino di Leni Pfeiffer. Quasi impossibile. Come forse la signora Bovary di un secolo precedente, Leni è una donna magnetica, calamita attenzioni, sorrisi, dubbi, certezze ed incertezze. A suo modo mitica. Leni è assoluta spontaneità e naturalezza, sentimento orgoglio, passione. E poi spensieratezza e conclusioni, sconclusioni e pensieri.
Leni è una donna, anche se di carta, perché vive solo tra le pagine di un romanzo per certi tratti geniale e per certi versi smisurato e scomposto, che inchioda lo snodo cruciale della sua storia in anni difficili, memorabili perchè dannosi, fatti di morte,sangue, tradimento odio e disprezzo, anni di guerra, anni della seconda guerra mondiale.
L’ambientazione è in Germania, il paese che di guerra ferì e di guerra perì quasi a metà del secolo ventesimo. Paese che fu reinventato, ricostruito e distrutto da un orrido megalomane, che seppe conquistare i potenti e soggiogare le masse per portare rovina a quasi l'intero mondo europeo. Ma non era solo, è bene ricordarlo. Quelli che materialmente agiscono sono altri, lui era un capo. Al di là di ciò, risulta oltremodo interessante gettare uno sguardo sulla seconda guerra mondiale senza le partigianerie di sorta che animano la nostra letteratura nostrana sul tema, nella terra degli sconfitti, dove il personaggio principale è una donna a suo modo irripetibile, tratteggiata dalla penna di uno scrittore ispirato.

martedì 29 luglio 2014

I traditori (Giancarlo De Cataldo)


Già. Il Risorgimento. Ovvero quella che dovrebbe essere la radice comune da cui è nata la nostra malmessa e malmenata nazione. Ma dopo 150 anni ci si accorge che non è così. Colpa del momento, colpa di spinte autonomiste di alcune regioni, colpa di tutto e forse di poco. Quindi non si tratta di revisionismo fine a sé stesso, indirizzato politicamente e nutrito magari da un'ideologia malsana. Si tratta di prendere atto che l'epoca risorgimentale, turbolenta ed eroica anche per il sacrificio di diversi martiri, non è stata per così dire una redenzione voluta da un intero popolo, ma un'immensa e talvolta soverchiante, travolgente spinta voluta ed organizzata da pochi e che in molti hanno subito, o comunque non accettato. E quel legittimo, strisciante sospetto che ci sia stato a capo di tutto una "lunga mano", che aveva deciso per tutti in base alle proprie più o meno lungimiranti convenienze, un disegno strategico di pochi a beneficio personale e non collettivo.

mercoledì 23 luglio 2014

Acciaio (Silvia Avallone)

Dopo l’invasione mielosa ed appicicaticcia dei pre-adolescenti sfornati da Moccia, tutti amore e fantasticheria, senza un briciolo di sostanza, prima o poi doveva succedere "Acciaio". Che quell’ambientazione gelatinosa e zuccherata si adulterasse e diventasse anagraficamente più adulta, fosse spostata in ambienti marginali e pseudo degradati e cominciasse a provare senza sosta pruriti sessuali e rivendicazioni esistenziali al sapor di cocaina. Come se il Cuore di De Amicis lo mischiassero a Trainspotting. Diventa un aborto di romanzo. Certo ne avevamo proprio bisogno, come no. Se ne sentiva la mancanza. Noi lettori, di quaranta anni, non vedevamo l’ora. Di un frizzante lassativo che ci facesse finalmente scaricare in bagno gli ultimi rimorsi per la nostra giovinezza ormai andata e per le letture generazionali che non ci avevano mai soddisfatto. Ci hanno risolto un dubbio: noi non eravamo e non saremo stati mai così e dubito che gli adolescenti di adesso lo siano, almeno completamente. E’ una lettura a suo modo gratificante: capisci che  c’è sempre qualcosa di peggio di quello che scrivi o in cui credi. perché Acciaio non può essere il vero ed il nostro. Altrimenti amen, siamo fregati.

lunedì 21 luglio 2014

L'opera struggente di un formidabile genio (Dave Eggers)




The end. Arriva l'ultima pagina, si chiude il libro. Nella bocca un sapore dolcemaro, soddisfazione che si mischia a insoddisfazione. Mentre vai a letto ti chiedi avrò letto un bel libro o solo il trailer di un possibile scorpacciata di adrenalina intellettuale destinato solo a lasciare insani appetiti pensierosi?
Riavvolgi il nastro, ripercorri la storia. Bisogna scoprire cosa ha guastato il dolce e l'amaro, il sapore. La prevista abbuffata di emozioni, per un ingordo e bulimico mangiatore di sogni su carta, non ha avuto nessuna soddisfazione...né in poesia, né in prosa, ahimé.



domenica 20 luglio 2014

Tre anni luce (Andrea Canobbio)


Le mille facce dell'amore. Oppure è sempre la solita solfa e dunque prendiamone atto?
Gli spazi siderali dove si agita quella che noi vorremmo vita ed invece è solo esistere sono immensi eppure certe volte hanno interstizi così minimi, minimali, dove si infilano piccole casualità che decidono diversi futuri. Quanto tempo sprechiamo, rifiutiamo, lasciamo avariare e quanto invece lo divoriamo voracemente non lasciando nemmeno le briciole. Un fiero e lauto pasto, che spesso non sfama mai.
Amore ma non solo. Perché amare vuol dire tante cose, anche non esserne capaci o troppo.


giovedì 17 luglio 2014

Il signor Bovary (Paolo Zardi)


Pensava che l’abbandono repentino dell’abbraccio della partner fosse per l’orgasmo. Invece la sua amante gli è morta mentre consumavano un rapporto focoso come sempre. Ora cerca di fuggire da quella anonima casa popolare dove ha messo in atto l’ennesima trasgressione della sua vita parallela. Non bastavano i giochi erotici, gli appuntamenti bislacchi, gli improvvisi e pericolosi slanci di passione. Ha voluto provare a prenderla nel appartamento di lei, con la paura di un repentino rientro del marito. Ora bisogna fuggire, non lasciare tracce, ci mancava solo lo sperma sulle coperte e il conato di vomito che non ha saputo respingere. Ora bisogna stare calmi. Il ricco ed affermato funzionario di banca, con una famiglia modello, si è lasciato trascinare nel turbine della perdizione assoluta, costruendo un rapporto borderline con quella addetta alle pulizie apparentemente pudica, se scoprono tutto saranno guai.


Una ordinaria storia di completa dissoluzione, raccontata con grande piglio e crudele essenzialità, senza indugi di sorta, tratteggiando la vita trionfante di un esperto di finanza senza scrupoli che cerca il brivido del superare ogni limite, sessualmente parlando, fuori dalle mura di casa, con un rapporto clandestino. Ma si sa che l’imprevisto regna sovrano e non siamo mai in grado di affrontarlo, questo pare insegnare. E allora fuggiamo, ma siamo senza scampo. Particolarmente curato (tanto da suggerire alcuni riecheggiamenti del Giuseppe Pontiggia più ispirato), questo racconto lungo, nei suoi rimandi letterari, offre interessanti spunti di lettura valorizzando una storia ed un intreccio tutto sommato banali e esplicitando rimandi che non possono far pensare. Pensate ad una Bovary al maschile, cosa potrebbe combinare, se e come ne saprebbe uscire una volta entrato nel lato oscuro della passione.

mercoledì 16 luglio 2014

Persecuzione. Il fuoco amico dei ricordi (Alessandro Piperno)


Dio li fa e poi li accoppa? può darsi.
Leo Pontecorvo è sfortunato, forse. L' intero suo mondo, così teneramente edificato con superiore pazienza, si distrugge per implosione durante la breve durata di un servizio giornalistico al telegiornale serale. Una sorta di “Disastro praecocs”. Già Leo non passava un gran periodo. Capita. Una serie di impicci appiccicaticci e morbosi che lo stavano estraendo chirurgicamente dalle sua vita dorata per fargli sentire un poco i morsi della difficoltà incipiente. Ma quando lo speaker annuncia davanti alla sua famiglia dedita al rito della cena serale che è sotto inchiesta per aver concupito una dodicenne, peraltro ragazza del suo secondo figlio, nulla può fermare la disintegrazione.