SU DI ME

Forse che mi contraddico? 
Benissimo, allora vuol dire che mi contraddico, 
Sono vasto, contengo moltitudini
(Walt Whitman)

CHI E' PAOLO?

Paolo Pappatà nasce a Roma l'11 agosto del 1970, per poi vivere l'intera vita sino ad oggi in provincia, ai Castelli Romani. Da questo trauma infantile non guarirà più. Da piccolo voleva fare il calciatore, ma finendo sempre in panchina decise che lo sport non faceva per lui, era uomo di intelletto. A 17 anni imbraccia una chitarra e la chitarra si ribellerà più volte a questo amore mai nato. Comunque fonda e scrive testi e musiche per un gruppo rock dal nome emblematico “Polvere di paranoia”. A 19 anni dopo un disastroso Liceo Scientifico, si iscrive a Lettere Moderne, all' Università “La Sapienza” di Roma e da lì nasce un flirt consumato a momenti alterni con il leggere e lo scrivere. Nel frattempo abbandona la chitarra, dopo un paio d'anni in cui aveva calcato pub e locali undergound romani come cantautore e lo strumento gli ne sarà grato a vita. A 21 anni ha già scritto circa trecento poesie “memorabili”, da “dolce stil novo” postmoderno e si inizia alla narrativa, per non abbandonarla più.
Legge per tutto l'anno, anche nei giorni feriali e scrive e progetta romanzi e racconti. Nel 1996 si laurea in critica letteraria con una tesi su Dino Buzzati. Il nocciolo dello studio di Pappatà viene clamorosamente rubato e pubblicato sul Corriere della sera da un noto corsivista di quel giornale. Gli esiti legali della faccenda si sono persi nel tempo e probabilmente amnistiati. In quegli anni vince concorsi letterari, viene pubblicato in qualche raccolta miscellanea di autori emergenti, ma non emerge per nulla, anzi se non naufraga, galleggia. Inizia così un lungo, travagliato periodo, pieno di speranze e disillusioni dal titolo “Cercare lavoro in Italia”. Finirà per fare il funzionario amministrativo in una società di servizi, lavoro che svolge ancora oggi, presstao al Comune come impiegato. Nel 2001 ricomincia a scrivere, poi a leggere e non si ferma più. Nel 2003 conosce la sua futura moglie, Roberta e si lega (per sempre solo a parole) a Venezia, di cui diviene figlio adottivo come di Torino, per diversi motivi. Dal 2005 comincia a pubblicare recensioni ed avviare sodalizi memorabili sul web, in diversi siti, tutti oramai dismessi perché “di cultura non si mangia”.  Nel 2009 pubblica, quasi per scherzo, da solo, con il self-pubblishing, come nella migliore tradizione dei Don Chisciotte di periferia, una raccolta di racconti, “Sconclusioni”, che in qualche modo illustra e ripercorre le tappe letterarie e non della sua vita. Il libro nel suo piccolo, viaggia per tutta Italia. Nel frattempo nel luglio 2010 diventa padre di Flavio.
Attualmente Pappatà si è divorziato e orgogliosamente padre, scrive ancora recensioni, sul proprio blog “Libritudini”, con alle spalle una lunga collaborazione col portale Mangialibri. Ama alla follia suo figlio, che per ora, per sua (s)fortuna, legge solo i meme di Tiktok e biografie su Cobain e Nirvana. Nei suoi cassetti allo stato attuale ci sono romanzi inediti completi ed  in avanzato stato di decomposizione, circa sessanta racconti, bollette di sigarette, un tappo di una bottiglia di Ceres di quando la beveva e un misteriso bigkietto con scritto " domani oculista ore 17,30". Ha ancora una (in)sana voglia  di non smetter mai di credere che per lui, in qualunque maniera, scrivere e leggere non sono né un vanto né una passione, ma una necessità.

NOTE LEGALI

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