Pensiamo sempre che la guerra si combatte al fronte. Fucili, cannoni e carri
armati per terra, e navi e sommergibili per mare. E nel cielo gli
aerei. Spari ,scoppi e bombe. Morti, urla, imprecazioni. Però non è
solo così. Provatelo per esempio a chiedere ad Anna ed altre donne
di Manhattan, stato di New York ,Stati Uniti di America. Uniti manco
tanto, solo per convenienza, ma è un altro discorso. Nel 1942 si sta
preparando la controffensiva per vendicare l’affronto di Pearl
Harbour e vincere e poi dominare il mondo. Tutti lo sanno. Il paese
vincerà Ma occorre dare un contributo.
Udite
udite è morto il grande poeta russo Majakovskij
. Si, è morto. Certo, come no,proprio lui, il cantore della
rivoluzione proletaria. Un suicidio. Per amore, per che altro senno.
Non date retta alle ilazioni che sussurrano con una certa paura che
ha influito qualche solenne bocciatura del partito comunista alle sue
ultime produzioni. Chi non ci crede poi a questa versione? Niente di
meno che il regista Ėjzenštejn e lo scrittore Boris Pasternak.
Una celebrità acclarata ed una che lo sarà postuma. Un giallo di
elevate e note qualità artistiche ordunque. Dove sta la verità?