Il
maldestro ma risoluto Onni Rellonen fa conoscenza del militaresco colonnello Hermanni
Kemppainen in uno di quei momenti in cui si cerca la massima solitudine: un
tentativo di suicidarsi. Avendo scampato il gesto efferato, i due decidono che
è meglio farlo assieme ad altri come loro, è più facile, meno possibilità di imprevisti
o ripensamenti. Arruolano la bella e dannata Helena Puusaari e mettono in atto il
loro progetto. Ma niente sarà come prima, compresa la vita e la morte. O quel
che ne rimane .
Trovati
un momento topico, drammatico, catartico e ancestrale come il suicidio.
Ambientalo nella remota e tutto sommato sconosciuta Finlandia, dato che il
mito dei paesi nordici in genere è stato scippato dalla tria de
Danimarca-Svezia-Norvegia. Mettici un tre personaggi bizzarri scarsamente
tratteggiati, per niente indimenticabili ma funzionali.
La
ricetta è un romanzetto easy, dal finale scontato, con qualche trovata bizzarramente sarcastica, magari anche originale e suadente.
A
parte scoprire che il finlandese Paasilina è dotato di uno humour a volte dai
sapori mediterranei, Piccoli suicidi fra amici è un divertissment letterario che però personalmente fatico a definire romanzo, con una trama banalotta, un
romanzo di formazione per una serie di disperati e sbeffeggiati dall’autore,
che manche di ritmo e profondità. Si può fare
e regalare divertimento anche con un romanzo, ma c’è chi lo ha fatto
meglio, almeno per me.
Insomma
una mezza delusione, a parte l’aver appreso gli ettolitri di alcol che
ingurgitano i nativi del remoto paese scandinavo ed aver apprezzato alcune
notazioni sulla fierezza di un popolo minuscolo ma molto legato al proprio
territorio. Il resto francamente mi apre poco, a volte quasi niente, troppo
superficiale o solo accennato.
Sarà
stata magari la traduzione, ma lo stile è piatto. E le encomiabili avventure di
decine di depressi che hanno fallito l’annientamento per sfiga o ripensamenti
vacillanti, diventerà una ricerca di una nuova vita ripensando costantemente
al tentativo di finirla, una storia che però non aspira ad insegnare qualcosa, ma
a diventare una ironica barzelletta neanche troppo divertente. Mandare un
messaggio encomiabile in modo originale e ammiccante è pretesa interessante ma
non è detto che sia alla portata di tutti.
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