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22 luglio 2024

Io sono il Nirvana. La storia di Kurt Cobain (Andrea Biscaro)

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Già il rock. Quella roba lì che da decenni ha rivoluzionato il modo di fare ed intendere musica, stregando milioni di giovani e che poi come tutti i fenomeni di massa ha mantenuto esteriormente i suoi crismi  ed i suoi canoni, ma ormai è uno dei tanti epifenomeni di quel mostro onnivoro ed onnisciente che dilaga ovunque, il consumismo. Cantava il rocker canadese Neil Young ( e canta ancora, beato lui) che il vero rock non potrà morire. Magari. O meglio, la musica resta i musicisti no. Cobain Kurt, appellato in adolescenza dai villani suoi compaesani checca-Kurt per la sua ostentata ostile indifferenza a tutti loro, è inizio degli anni ottanta un ragazzo difficile come si dice per appiccicare un'etichetta a che subisce, magari per ipersensibilità emotiva, la separazione fra i genitori e l'abitare in uno sconosciuto borgo di nome Aberdeen, dove l'America dei telefilm patinati tutto tette e muscoli è sostituita da quella vera, grande solitaria, sperduta, quasi selvaggia e dove tutto resta lontano, quasi irraggiungibile, come avverare il sogno di diventare una rockstar.
Ce la farà. Si. American dream? No, disperazione.

04 giugno 2024

Siete stati lì (Fabio Galati, Laura Montanari)

Ebola è una malattia ma anche una entità diabolica: annienta chiunque, i soldati che vigilano, i medici che curano. E poi c’è polvere sui vestiti, scarseggiano medicinali, ma un dottore non può arrendersi, è la sua missione. “Ebola impone solitudini e disciplina, pensieri, ordine”. Una battaglia insomma, forse una guerra, chissà se ci sono vinti. O vincitori.
Nguyen Van Tanh non sa né leggere né scrivere. Nel 1969 ha visto bombe straniere cadere sul suo Vietnam. A 78 anni sul fiume silenzioso ancora pesca reperti e ravviva la memoria: “Si comincia a morire da lontano, quando nessuno sente”.
A Milano, città una volta da bere ed ora un po' bevuta, invece anche durante l’EXPO ci sono i cacciatori di briciole, gli esodati, i residui non conteggiati nelle statistiche. Dopo i quaranta anni difficile trovar lavoro, anzi quasi impossibile: non si pagano bollette, affitti, mutui, allora ecco la strada, i bidoni della spazzatura dove rovistare in cerca di sostentamento, prima di annegare nella disperazione meglio attenuare i morsi della fame.
Il buon Kramer è diventato campione del mondo con la Germania nell’edizione del 2014 dei mondiali di calcio, ma ha avuto una enorme colpa: una gomitata forse involontaria l’ha sdraiato per terra. Mentre i suoi compagni andavano a vincere lui perdeva conoscenza, lui, riserva acclarata in campo per un infortunio del titolare Khedira, lui che perde l’occasione di essere finalmente protagonista.E poi ancora, come un random senza logout, siamo nel mondo del carcere, un altro dei condannati non ce la fa più ma non chiede la grazia, semplicemente di non affogare in nauseabondi odori, di non dormire in celle sovraffollate, di non scontare la pena vivendo…

04 novembre 2014

Caos calmo (Sandro Veronesi)

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Si può scrivere decentemente di tutto. Anche come addormentare il caos. Come tutti i libri, anche questo romanzo di Sandro Veronesi può (o non può) avere diverse letture, interpretazioni, messaggi evidenti o altri criptati. Ad anni di distanza dalla sua lettura io credo che il suggerimento principale, metodicamente e brillantemente portato avanti nel testo è l'impossibilità di continuare a pensare di poter cavalcare il folle mare delle possibilità che la vita offre e ti addossa sulle spalle e ti spinge nel cuore. Che insomma, seppur abbiamo disordini ed entropie varie che ci agitano corpo ed anima e cervello, la prima cosa è capire che non sempre fermarsi significa perdere oppure alzare bandiera bianca. A volte è solo e semplicemente salutare, mettere un punto ed andare a capo, assimilando la nostra vita a pagine scritte che riempono fogli bianchi su fogli bianchi, cioè i nostri giorni, i nostri pensieri.