Ebola è una malattia ma anche una entità diabolica: annienta chiunque, i soldati che vigilano, i medici che curano. E poi c’è polvere sui vestiti, scarseggiano medicinali, ma un dottore non può arrendersi, è la sua missione. “Ebola impone solitudini e disciplina, pensieri, ordine”. Una battaglia insomma, forse una guerra, chissà se ci sono vinti. O vincitori.
Nguyen Van Tanh non sa né leggere né scrivere. Nel 1969 ha visto bombe
straniere cadere sul suo Vietnam. A 78 anni sul fiume silenzioso ancora pesca
reperti e ravviva la memoria: “Si comincia a morire da lontano, quando nessuno
sente”.
A Milano, città una volta da bere ed ora un po' bevuta, invece anche durante l’EXPO ci sono i cacciatori di briciole, gli
esodati, i residui non conteggiati nelle statistiche. Dopo i quaranta anni
difficile trovar lavoro, anzi quasi impossibile: non si pagano bollette,
affitti, mutui, allora ecco la strada, i bidoni della spazzatura dove rovistare
in cerca di sostentamento, prima di annegare nella disperazione meglio attenuare i morsi della fame.
Il buon Kramer è diventato campione del mondo con la
Germania nell’edizione del 2014 dei mondiali di calcio, ma ha avuto una enorme
colpa: una gomitata forse involontaria l’ha sdraiato per terra. Mentre i suoi
compagni andavano a vincere lui perdeva conoscenza, lui, riserva acclarata in
campo per un infortunio del titolare Khedira, lui che perde l’occasione di
essere finalmente protagonista.E poi ancora, come un random senza logout, siamo nel mondo del carcere, un altro dei
condannati non ce la fa più ma non chiede la grazia, semplicemente di non
affogare in nauseabondi odori, di non dormire in celle sovraffollate, di non
scontare la pena vivendo…