04 maggio 2025

Tokyo express (Matsuomoto Seicho)

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 Questione di treni, di orari, di partenze ed arrivi. Per uno come me che sul treno ci vive da più di un decennio ebbene è come rivivere giorni tutti uguali, ma a tinte gialle. Già perché di giallo si tratta. Ci sono due morti, mica uno, un uomo ed una donna, e apparentemente sono tanto legati quanto lontani. Belli come il sole che li fa trovare morti, vicini per sempre, eppure così lontani, come vita e modi e insomma. La coppia di detective, ma lì non si chiamano così, incaricata del caso, è classica, forse anche stantia. Il vecchio sornione e sostanzialmente stanco, il giovane aitante ed ardimentoso, voglioso di fare prima che di imparare i trucchi del mestiere., come tutti i giovani d'altronde, deferenza e insofferenza fanno un melting pot. E' un romanzo di genere, alla giappo-occidentale, cui Murakami è inizio e probabile fine, con colori e nomi lontani, ma intonazioni familiari a noi della vecchia e cadente Europa., unione non si capisce di cosa Una narrazione che al di là del plot ben riuscito, ci parla della gestione del tempo, dove neanche velatamente sono i minuti, i secondi, le coincidenze ad incidere, non la stana quotidianità fatta di giorni e mesi. Certo un testo che mai potrebbe essere credibile in Italia, dove i trasporti su rotaia sono in balia di scioperi incomprensibili e guasti clamorosi.  Al di là che il romanzo è riuscito mi rimane appeso un dubbio esistenziale, ovvero di come mai abbia sempre fatto attenzione ad anticipi, ritardi e non mi sia mai concentrato sulle stazioni. Ma essere o non essere l'hanno già detto e sviscerato, ci mancherebbe pure di dire la mia, in fondo è tardi e non vorrei perdere l'ennesimo treno che parte per la giusta meta cui non arriverò.

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