Diciamo che gli ingredienti c’erano
tutti, anche troppo. Per stupire e magari per divertire. Un mondo
apparentemente alla deriva e privo di valori non fatui come quello attuale, un Dio
che per rilassarsi va a pesca e si perde 400 anni di umanità, un Gesù Cristo
che passa il tempo a fumare erba e strimpellando assieme niente di meno che
Jimi Hendrix. Alla fine tutto esile,a
volte stantio, molte trovate e poco spessore. Insomma un libro da ombrellone,
premesso che non amo questa frase perché non mi appartiene, in spiaggia ho
letto anche Faulkner e Kafka per dire e non stonavano affatto.
Basterebbe dire che già le
prima dieci pagine, con quei “cazzo” messi a volontà e tutta una serie di
volgarità gratuite hanno infastidito pure me, che sono ateo, ma sorvolo. Il
fatto che Dio abbia comandato all’umanità “Fate i bravi” e poi sia stato
tradito per primo da Mosè che si è inventato le tavole della legge potrebbe
essere interessante. Che in Paradiso credano fermamente al libero arbitrio mi
trova a perfettamente d’accordo, altrimenti un mondo così nessun Dio potrebbe
giustificarlo. Ma il tutto naviga a vista,
con artifici e scenette da cabaret viste e riviste. Certo Gesù Cristo che va ad
un talent show per trasmettere il messaggio evangelico è anche compatibile con
il nostro quotidiano, così come invece di discepoli al massimo un poco sfigati
abbiamo una compagnia di alcolisti, ex tossici, bambini e membri di un gruppo
rock.
A parte il finale, scontato
negli esiti ma davvero ben costruito, un allegro, leggero e friabile mero scherzo, che lascia un sapore
amaro in bocca perché a dire il vero le idee ci sono, ma non i contenuti o la
forma.
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