“Ognun sta solo sul cuor
della terra / ed è subito sera” (Salvatore Quasimodo, cit.).
Lolita, fuoco dei miei
lombi. Lo so la conoscete questa frase. No, la storia non ve la racconto.
Immagino che la sappiate tutti. Voglio dire Lolita da personaggio letterario è
diventato fenomeno e marchio (lolitismo) della memoria collettiva, come sono
oramai nel lessico comune kafkiano o bovarismo. Per via diretta o indiretta. Un
consiglio: non cercate moralità, o
insegnamenti. Il romanzo non li dà e Nabokov stesso in una illuminante postfazione
li esclude.
Tanti anni fa avevo visto il film. E mi era piaciuto. Certo non per empatia, ma per realismo. Leggendo, quando ho capito che più che l’atto sessuale al centro della storia era il concepimento dello stesso, l’incredibile serie di abbagli che una malattia può produrre, la bipolarità (intesa come lucidità/follia del protagonista Humbert, teso a desiderare solo per sé non una minorenne ma una adolescente, sia chiaro) e l’incredibile ma reale girandola di situazioni e personaggi, ebbene il romanzo è diventato travolgente. Mi immagino che adesso ( e a suo modo all’epoca dell’uscita) tutti si aspettavano un “Cinquanta sfumature di grigio” magari senza fruste ed elicotteri. Ricchezza, possedimento, fetish. No ragazzi miei, questo è un romanzo, non marketing o letture da attesa dal parrucchiere al posto dei settimanali gossip. E testo pure impegnativo, diamine, chi se lo aspettava.
Qui si tratta di rendere “bello”
ciò che di per sé è “brutto”. Ci tengo a
dire dello stile sublime e delle enormi sovrastrutture che una storia dai
contenuti se vogliamo morbosi e squallidi, in tutti i sensi malati, sia un’opera di notevole fattura, dalla prosa ricercata
parola per parola, dallo sviluppo, ripeto in un contesto degradato,
magistralmente narrato e confezionato. Quanto alla dispute fra eventuali
filosofi o lacaniani, junghiani, cedo la
parola. Rimasto basito quando lo stesso Nabokov lamentava il fatto che l’interpretazione
del testo fosse politica ed a seconda della fazione, era l’Europa che violentava
gli Usa (il decrepito Humbert vs la bellezza Lolita) o gli Usa che insidiavano
e tradivano l’Europa (la mantide pubescente che seduce il logoro ma impeccabile
Humbert). Va bene, pace. Io, da lettore, posso solo dire che ne è valsa la pena.
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