L’amore a Madrid, in questi tempi di anoressia
sentimentale, di incomprensibile fretta e di fugacità delle relazioni: anche
quelle durature nascondono crepe che possono sprofondarti in voragini maniaco
depressive. Tre donne, sole, solissime. Ma ognuna vive una solitudine diversa,
che alla fine si integra con quella delle altre mandando al mondo un unico
messaggio: ma al mondo come si può amare e soprattutto è davvero tanto difficile?
Che poi alla fine non è vero che la colpa di ciò è soltanto degli uomini. O
delle discriminazioni sessuali. O delle congiunzioni astrali. La vita è difficile,
punto, E ci vuole voglia e coraggio per affrontarla in tutti i suoi aspetti,
non rinchiudendosi in un aspetto chiuso e parziale che alla fine diventa
claustrofobico.
L’amore ovvero la sua versione più pura e
istintiva, il sesso agita e muove in diverso modo le vite infelici di tre
sorelle. Ana, Rosa e Cristina non hanno nulla in comune se non l’amato padre
che le abbandonate e lo detestanoe rimpiangono in un melting pot di sentimenti,
mentre la madre che ancora le bastona.
Certo Cristina la più giovane è solo
apparentemente la più sregolata ed irrequieta, con il suo lavoro al bar, il suo
uso di droghe, la sua promuiscuità, perché tempeste e mareggiate abitano le
geografie interiori delle tre consaguinee, una affermato manager ma single
sull’orlo di una crisi di ormoni, l’altra sposata, ricca, ma afflitta dal
solito dilemma delle moderne madame Bovary: è veramente quello che voglio, chi
me l’ha fatto fare?
Lo scenario di fondo non è particolarmente
localizzato, potremmo essere anche a Londra o a New York, mentre invece i dilemmi
esistenziali e la difficoltà di scegliere o perseguire nelle proprie scelte è
molto attuale e soprattutto senza tempo né luogo. La Sanchez adotta uno stile
accattivante, che è un florilegio di pensieri sessualmente scorretti ma solo si
si vuol essere retorici moralisti oramai superati dal corso dei tempi.
E alla fine tra amore e Prozac (inteso come
palliativo legale o no legale, droga o medicina) quelle che fanno la vita sono
le altre necessità, con buona pace di tutti
Una lettura che forse nelle prime pagine sembra un po’ piatta e scontata con situazioni già lette più volte ma che poi prende forma e sostanza, con i ricordi, le tensioni e le speranze di tre donne che cercano solo come essere felici o perlomeno come non pagare eccessivo dazio all’infelicità. Nulla a che vedere comunque con l'unica autrice spagnola da me letta, ovvero la giallista ma non troppo Alicia Gimenez-Bartlett.
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