11 giugno 2024

Voci partigiane (Simona Teodori)

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Siamo durante la Resistenza, la lotta è quotidiana e sempre più cruenta. Esiste una questione privata che nessuna guerra può arginare tra Michele Sadda ed Enrico detto “Tirana”, poiché ha fatto la campagna d’Albania. Succede, anche fra chi lotta fianco a fianco o in fazioni avverse, in una battaglia più grande dei piccoli e grandi interessi personali. Ma ce lo aveva già detto Fenoglio, non c'è guerra che tenga di fronte a ciò che preme al cuore ed agita il cervello. Figaro, compagno di Enrico nella brigata partigiana, lo ha intuito ed ora mentre sono stati presi da un commando tedesco e dallo stesso Michele sa che i nodi verranno al pettine. E magari non se ne saprà nulla, oltre i tre i coinvolti, di quello che c'é dietro, o sotto, o sopra. Ma i partigiani sono tanti e diversi, con un unico fine, si spera. Ed allora è risaputo che in guerra non c'è spazio per la poesia, il Poeta lo sa bene. E non ci ha pensato due volte a coprire la fuga del compagno Lupo e della giovane staffetta Lisetta, peraltro incinta, richiamando l'attenzione della pattuglia nazista che li ha sorpresi. E ha salvato la Lisetta, che ora è lì che attende con fiducia il ritorno di Matteo, partito al fronte. Ora che è diventata madre, sbarca il lunario dalla ricca signora Giovanna, e cerca di svolgere le sue due mansioni nella maniera migliore possibile. Anche perché alla fine quella casa è piena di segreti.

Ritornare ancora oggi sulle vicende che soprattutto al centro nord caratterizzarono la ormai mitica Resistenza può essere un gioco rischioso. Moltissimi romanzi nei decenni passati hanno narrato bellezza, storture, personalismi.
Tuttavia, nella convinzione che l'esercizio dello scrivere sia anche memoria e culto del passato, il libro di Simona Teodori si propone come una riuscita operazione artistica. Buono lo stile, che è sì misurato ma agile, diretto, qualche volta infarcito con espressioni gergali o dialettali che lo rendono più credibile, con l'uso di un accurato stile mimetico. In realtà, il testo è una trasposizione di narrazioni orali, fatti accaduti, il parlato rende giustizia a voci singole di una esperienza comune, totale e contro i totalitarismi. E come più volte emerge nel narrato della scrittrice, l'attenzione è focalizzata sulla forza e la dignità di vite che sono state comunque segnate da un evento come la Seconda Guerra mondiale di cui non erano responsabili ma in cui sono stati comunque protagonisti, anche nel loro microcosmo quotidiano. E a volte più che la retorica delle parate e dei comizi commemorativi sono i racconti che ci scaldano il cuore e riattizzano il fuoco di una memoria che speriamo covi sotto la cenere degli anni e dell'oblio.

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