21 gennaio 2014

Vita sentimentale di un camionista (Alicia Gimenez-Bartlett)

Quasi un de (non) bello gallico. Un'anatomia chirurgica, notturna e non faziosa, almeno apparentemente, del fenomeno e fenomenale
gallismo, atteggiamento così diffuso, quasi atavico e molecolare nel maschio, come il raffreddore invernale o il sudore nell'afa estiva. Specie nel macho latino poi è diventato ormai un atteggiamento- icona, un topos.  E la Gimenez Bartlett
 ci racconta le impavide (dis-)avventure di Rafael, in una Spagna notturna e tutt'altra che romantica.
Strade buie e vuote.
E uno scetticismo sentimentale che corrode il cuore.



       
  La figura del gallo, legata indissolutibilmente alla figura maschia e promiscua è altresì coniugata all'alba. Ma c'è poca luce in questa storia, fatta di molto chiaroscuri, c'è poca mattina, poco sole, anzi, sembra quasi che ci si avvii alla notte, al tramonto, a quello che insomma il buio interiore ed esteriore comporta. Per avere la luce a volte pare basti spingere il tasto di un interruttore, ma qui pare non esserci proprio corrente elettrica, all'interessato debbono aver tagliato i fili causa morosità morale, inadempienza nel mutuo contratto con altri esseri reiterata sconsideratamente.
    Rafael dunque.
Ancora non aggredito dal peso dell'età o almeno non del tutto. Taciturno, lavoratore, riservato. Bel fisico e quell'aria tenebrosa che gli fa mietere cuori, anzi, appetiti sessuali, nel suo continuo viaggio. Perché di mestiere fa il camionista ed ogni volta che arriva a casa non fa che prepararsi a partire di nuovo, perché deve mantenere una famiglia, due figlie, una moglie, una bella casa che è costata tanto, molto. Un uomo dunque impagabile? Tutt'altro, uno che di solito paga. Nel senso che il suo amore per il lavoro è corredato da continue escursioni in bordelli, pagare per far sesso, oppure dalla giovane, sentimentale amante o inciampando in qualche avventura di passaggio, capita, specie se non le cerchi mentre sai che ti cercano proprio per.
Le ferree certezze di Rafael certo sono inossidabili, non si possono arrugginire
Mercedes, la moglie che sa, fa finta di non, ma cova, cova e si sa , niente di peggio che un fuoco che cova sotto la cenere. Adela, l'illusa, la giovane spasimante, colei che sogna una storia normale, d'amore e poesia, ma ha scelto l'uomo sbagliato, completamente sbagliato, Rafael arriva, consuma con una certa fretta e se ne va, certo, un giorno tornerà per compiere gli stessi identici e rituali atti. Tona, la mantide, l'ape regina, colei che sceglie e non è scelta, sicura di sè, colei che possiede e non è posseduta, che gira e rigira e si trastulla, non vuole legami, tantomeno con quel camionista geloso e talvolta violento, quando le sue voglia di imperatore imperituro non vengono ascoltate. "le donne erano tutti uguali.Non sapevano apprezzare quello che avevano, deformavano la realtà". No Rafael, non è così, te lo dimostrano loro e te lo dimostreranno.
Ed allora dunque uomini sull'orlo di una crisi di nervi. Donne sul punto di spiccare il volo e di liberarsi di pesanti e dannosi vincoli culturali e sentimentali. Con l'autostrada che non è solo metafora del viaggio interiore più o meno pudico e sincero o della via di fuga, talvolta può assumere le sembianze di un turpe e torpido vicolo cieco.
Una vivisezione con conseguente fustigazione del gallismo bieco e retrogrado, senza alcuna accusa lampante o bieco sensazionalismo, con la mera ed impietosa descrizione dei fatti. Perchè questo è un viaggio al termine della notte e non ci sarà alba per Rafael, anzi, non potrà tornare indietro dal tunnel che ciecamente ha imboccato
Interessante? certo, lo è. lo è. Per nulla feticistico, moralisteggiante o panfemnminista. Stile agile ma non rigidamente secco e nervoso, essenziale ma non elusivo. Promosso. E leggerlo di questi tempi, dove da noi in Italia la figura della donna a livello istituzionale è quantomeno maltrattata e l'opinione pubblica discute sul più o sul meno di un certo riemergere di sommergenti atteggiamenti maschilisti e datati, è quantomeno illuminante.
La Bartlett, spagnola del 1951, è una narratrice spagnola che esordì negli anni ottanta ed ottenne presto un rapido successo con la saga dedicata alle avventure della Delicado, ispettrice della polizia a Barcellona, una sorta di contraltare femminile forse al suo emulo maschile, il Pepe Carvalho di Vasquez Montalban, a sua volta padre non nascosto del Montalbano di Camilleri. Parentele,  corsi e ricorsi del giallo contemporaneo.
Questo fu il suo primo romanzo esulante dalla sua saga con cui ottenne successo agli inizi degli anni novanta.

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