Sean ha
deciso, entrerà a far parte del gruppo musicale di sua sorella. Gli altri tre membri accettano con
gioia la novità, visto che la ricerca si stava protraendo troppo a lungo. E
ormai dopo settimane di suonate avventurose, alla meno peggio, dove capitava, per parchi e vicoli di strada, è
ora di fare sul serio. Solo che Robbie intuisce subito il fascino carismatico
del nuovo arrivato e già sente morsi di gelosia.
Più forte di lui. L’agognata Trez, anche se è
solo sua sorella, sembra avere un feeling particolare con quel fratello grande,
bello e disincantato. E poi bisognerà vedere come questa personalità forte
possa andare d’accordo con l’egocentrismo eccentrico di Fran, almeno
creativamente il leader del gruppo, anche e non solo per i suoi gusti elitari
ed il suo look stravagante e bisessuale. Da tempo incuriosisce non solo il college,
ma l’intera Luton. In effetti il suo arrivo come figlio adottivo dal Vietnam in
Irlanda e poi in questa cittadina grigia ma viva ha segnato un’infanzia
certamente tormentata.
Luton, anni
Ottanta, Inghilterra. Vale a dire la provincia più provinciale d’oltremanica,
ma nella culla di tutti i movimenti possibili, indietro o in avanti, almeno
musicalmente parlando. L’amarcord di O’connor, fratello della nota cantante
Sinead, ci guida in gioventù non bruciate ma sicuramente perdute, fortemente
animate da passione e che si cibano di alchimie a sette note. Un romanzo ben
strutturato, con una composizione originale (flashback, interviste di fantasia,
monologhi) dove per l’ennesima volta il vero protagonista è il mondo dello star
system e i protagonisti presunti della narrazione solo meri comprimari.
Abbastanza agile anche se con qualche divagazione che appare non solo
fuorviante ma superflua, la storia non solo è credibile ma illuminante. Dietro
un certo ribellismo manierato si celano due verità forse ormai consolidate: gli
anni ottanta furono solo la gigantesca risposta conformista alle ebollizioni
del decennio precedente e l’individualismo animava i più, animato da un
rampantismo tanto avido quanto per certi versi vacuo esistenzialmente parlando.
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