In
fondo tutti, ma proprio tutti, forse anche Federico Moccia, siamo
stati un po’ Sandokan in adolescenza (ed a volte l’adolescenza
dura una vita). E in questo romanzo lui non c’è, ma ci sono le sue
atmosfere. E poi se compare anche Corto Maltese, beh ad uno come me
che non ha mai letto fumetti “adulti” vien voglia di leggerlo.
Non ho mai bazzicato nemmeno alla lontana la lunga epopea creata da
Ugo Pratt e dedicata all’ombroso, ribelloide e libertario
personaggio in questione. Ma la versione romanzata di una delle più
famose e “mitiche” graphic novel ha il suo fascino.
Qui
in realtà il personaggio è il fiero irlandese Kee, capitano di
ventura, contrabbandiere per necessità ma sopratutto uomo libero che
si rifugia nel mare per fuggire alle smanie voraci degli uomini e ai
tentacoli suadenti dell’amore.
Suo figlio è l’ardimentoso ed istintivo Beltram, accompagnato dall’inseparabile amico Corto
Maltese, figlio di un vecchio amico del capitano, probabilmente morto
per salvare gli altri in una spericolata operazione di imbarco di
armi sulle natie coste anglosassoni. Il tutto tra mari esotici, porti
malfamati e pericolosi, sullo sfondo Venezia ed al centro il rapporto
spesso fugace e obliato con la forza della natura.
I
nostri eroi, pur già avendo un carico da sbolognare, dalle isole
greche dove si erano rifugiati sono coinvolti nella ricerca di
preziose tavole di tempi antichi, non si sa se per mera brama
collezionistica o per ben più oscure mire esoteriche ed arriveranno
sin nella lontana Cambogia per portare a termine o meno la pericolosa
missione.
La
scrittura di Steiner è ricercata ed evocativa, dove anche le
tempeste hanno quel sapore di poesie epica e la potenza
dell’ineffabile e d’altronde l’autore è stato a lungo
collaboratore (potremmo dire magari voce narrante) del talento di
Ugo Pratt, tanto da riuscire a non tradire quella che doveva essere
lo spirito originario del personaggio e del contesto.
Picaresco ma
non troppo, etico ma non per forza, moralisteggiante senza esagerare.
Trovo
solo che i numerosi salgariani possano apprezzare ulteriori dettagli
e sfumature, quindi un' orda di lettori quasi sterminata, ma rimane
una sensazione. Rimane un romanzo solido più che liquido, anche se
parla con la voce ondosa e spumeggiante del mare. Del tutto diverso, seppur con analoghi eprsonaggi di una saga che ah segnato generazioni di lettori baby e adolescenti, è un altro romanzo, ovvero Ritornano le tigri della Malesia, dove ironia graffiante, visione politica e postmodernismo, offrono una variazione malinconica e sarcastica sul tema.
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