La
memoria, questa sconosciuta. Siamo veramente sicuri di voler
ricordare? Perché senza ricordo la vita appare un’altra. Non è
detto che sia meglio della passata ed obliata, ma comunque dà un
‘altra possibilità. Siam della stessa consistenza dei sogni,
diceva un certo Shakespeare, e quindi quando arriva la mattina, dopo
un attimo, svaniamo, aggiungo io. Ma d’altronde io e William(Shakespeare) non ci siamo mai parlati e forse, alla fine, entrambi
non siamo neanche esistiti, se non nei ricordi degli altri.
Certo
si chiama Samson. Tipo Sansone, l’eroe invincibile che una volta
assopito gli han tagliato i capelli che erano il segreto della sua
forza e via, niente più super poteri. Ed allora decide che muoia lui
con tutti i nemici (filistei). Al di là del richiamo , in questo
romanzo il protagonista onnisciente ed onnipresente, per una delicata
operazione al cervello, si ritrova ad avere ricordi solo
dell’infanzia, poi il nulla. Ed era un brillante professore
universitario under 40 con una moglie bellissima ed innamorata e una
strada luminosa davanti a sé.
Cosa
decide il nostro?
Coccolato
e vezzeggiato da un oscuro ma potente scienziato in combutta con
progetti segreti dei militari Usa, si fa usare come cavia per, a loro dire, per un mirabile e lungimirante esperimento. Stanno infatti cercando di salvare la memoria tipo un
file di word ed excel ed impiantarla nel computer (leggasi cervello)
di un altro. L’esperimento riesce, ma lui ne rimane sconvolto. Se mi lasci ti cancello, ovvero il bel film con una pessima traduzione dell'originale Eternal sunshine of a spotless mind? Non proprio o insomma, ci sono differenze non marginali, anche se l'idea di base è simile per non dire uguale.
Comunque, tornato
alla vita normale dopo essere stato salvato per miracolo, stavolta
abbandona per scelta e non per fato quello che lo aspettava a braccia
aperte ma di cui lui non aveva cognizione. La sua è una nuova
formazione, passando per quello che gli altri sanno di te e che tu
non sai di aver fatto. Ma la moglie che lo ha aspettato per anni che
tonasse in sé, delusa, ferita se non affranta lo lascia andare
stavolta, perché la scelta è sua. Così come ognuno che incontra,
che sia della nuova vita o della vecchia, alla fine rimane poco
interessato al suo percorso formativo interiore e personale.
Bellissima
trama, ottima idea, pessimo svolgimento. Non non sono un professore
di italiano alla scuole medie (anzi come si chiamano adesso?
Primarie, secondarie boh). La Krauss risulta ampollosa, pretenziosa,
radical chic. E alla fine di vertiginose e fitte pagine meditabonde,
gioca a fare il Roth al femminile quando, volenti o nolenti, non
tutti possono. E non che ami il Philip tanto amato nei gruppi lettori dei social. C’è un po'troppa carne al fuoco e chi cucina alla
fine si è dimenticato di attizzare la brace oppure di girare il
cibo. Il risultato è lo stesso. Questa cena non s’ha da fare. Il
pasto è troppo o poco cotto. Il contrario di quello che avevo provato con La storia dell'amore, che mi aveva decisamente convinto di più. La Krauss non passa la seconda prova ed è rimandata.
Romanzo
quindi di quelli che ti infastidiscono, dove alla base di una grande
intuizione, la narrazione incespica, si arena, a volte letteralmente
si inabissa nel nulla. Pazienza. Probabilmente senza i drammi che ha
vissuto il protagonista, questo sarà un romanzo che scorderò. A
proposito dove ho messo le sigarette? m'è venuta voglia di fumare.
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