L'universo non è poi così grande, fidatevi. Risulta più o
meno complesso come lo stradario internettiano di una nostra città attuale, se
si ha in mano la guida giusta. Nel caso serve quella Galattica per
autostoppisti, se vuol andare a rimirare le stelle, i satelliti, i buchi neri e
tutta quella bizzarra cosa fatta di galassie chissà che altro. Se ne rende
conto anche il nostro Arthur Dent, uomo molto common e poco people, nel senso
che è tipicamente tipico e senza grandi svolazzi, ma nello stesso tempo nutre qualche
diffidenza sarcastica, schizofrenica a paranoica nelle giornate storte, nei
confronti della gente umana tutta. Peraltro gli stanno distruggendo casa per
fare spazio ad una tangenziale, anche se ha pagato le tasse ed aveva il condono
edilizio ha il suo giusto momento no. Per fortuna che fa un incontro di quelli
memorabili, che possono cambiare una vita o anche due, ovvero un alieno
originario di Betelgeuse, Ford Prefect, uno dei tanti ghost-writer postmoderni
che stanno acquisendo informazioni per la nuova redazione della Guida Galattica
di cui si diceva, una di quelle uscite editoriali storiche e magiche che però
devono rendere merito a chi non compare nei titoli di coda.