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05 dicembre 2016

Esco a fare due passi (Fabio Volo)

Improponibile giovane Werther, incline al romantico o all' intenso come Francesco Totti all'hockey su ghiaccio, questo Volo senza ali, questo Volo con i piedi radicati a terra e sprofondanti nella melma della banalità, sforna una sorta di diario confessione che fa da splendido contraltare alle pseudo avventure erotiche della Melissa P., regalando una lettura insipida come una saponetta dell'hard discount e proponendo contenuti gustosi come uno yogurt scaduto. Moderno come un'anticaglia ritoccata al computer, ironico come un testamento o un salmo funebre, frizzante come l'acqua di una fontanella frigida e accaldata, questo libro è un impressionante, sconfortante, indomabile affollamento di frasi già sentite, di metafore (?) già ascoltate e di un linguaggio, falsamente gergale, da bar dello sport che probabilmente era vecchio già per il mio caro e defunto nonno.