Improponibile giovane Werther,
incline al romantico o all' intenso come Francesco Totti all'hockey su
ghiaccio, questo Volo senza ali, questo Volo con i piedi radicati a terra e
sprofondanti nella melma della banalità, sforna una sorta di diario confessione
che fa da splendido contraltare alle pseudo avventure erotiche della Melissa
P., regalando una lettura insipida come una saponetta dell'hard discount e
proponendo contenuti gustosi come uno yogurt scaduto. Moderno come
un'anticaglia ritoccata al computer, ironico come un testamento o un salmo
funebre, frizzante come l'acqua di una fontanella frigida e accaldata, questo
libro è un impressionante, sconfortante, indomabile affollamento di frasi già
sentite, di metafore (?) già ascoltate e di un linguaggio, falsamente gergale, da bar dello sport che probabilmente era vecchio già per il mio caro e defunto nonno.