Poliedrico,
polifonico eppure compatto, essenziale.
Il
tempo corre e non lascia spazio. Si prova a riempirlo in tutte le maniere. Ma
poi. Bennie, impresario di grido in campo musicale, una volta era un vero nome,
una sorta di icona. Poi scelte sbagliate ed una certa stanchezza lo hanno
relegato al ruolo di cult e poco più, ma ancora è in grado di far saltare il
banco. Lo sa Sasha, la sua storica segretaria, di cui dopo anni si sta
invaghendo. Lei è forte, dolcemente caparbia ma anche con un passato
irrequieto, più che ribelle nichilistico. Lo sa anche lui che ancora può giocare qualche asso, che non può rifiutare a se stesso di darsi un’ultima chance: dare una possibilità ad un derelitto chitarrista di
realizzare un nuovo disco e fare un tour. Anche se è a pezzi. Anche se ormai lo
ricordano in pochi. Anche se.