Andrea non immaginava che questo fastidioso fine settimana dedicato ad accudire il padre malato, ex capitano di marina, potesse diventare una caterva di incontri a sorpresa, profumi ritrovati, nostalgie perdute. Quando la sorella Marina lo ha inchiodato ad adempiere ai propri doveri di figlio e fratello – causa una brevissima vacanza con la propria famiglia – tutto sommato se ne era fatto una ragione, confidando nella brevità dell’impegno e della relativa facilità dei compiti assegnati. Ma dopo aver semidistrutto la casa e combinato una serie di disastrosi guai, ha esaudito il desiderio del genitore e lo ha accompagnato a Procida, visto anche la situazione di malato terminale, considerato che anche lui stesso lì ha trascorso la propria adolescenza mentre il papà partiva per viaggi lunghi e avventurosi per mare. Andrea ha persino rincontrato Ondina, fugace apparizione nei normali tormenti amorosi adolescenziali, diventata donna matura ed attraente. E dopo la sua fallita convivenza con una ragazza, causa la sua scarsa maturità, la faccenda non gli dispiace. Ora, a lui, che a quaranta anni non ha ancora trovato una direzione sulle strade della vita cavandosela sempre meglio che ha potuto, si dischiudono orizzonti impensabili fino ad un giorno prima: in ordine sparso, in un vertiginoso vortice di ricordi che riaffiorano, apprezza la figura di un padre sentito sempre lontano fisicamente ed emotivamente e che invece disvela insospettabili qualità umane di cui ne aveva sempre ignorato l’esistenza; e comprende la personalità della madre, donna assente a tutti, anche a se stessa e che ora invece acquista una nuova luce.