La vendetta del lettore. Quell'oscuro co-protagonista di ogni opera letteraria che prende in mano la situazione.
Non osate più turbare Annie Wilkies,
vi prego, me ne avrei a male. Lei è particolarmente irritabile, potrebbe anche
non perdonare, nella sua inumana e perfida dolcezza, in quel suo senso di amore
ed amare che sfiora la più morbosa possessività. In fondo legge romanzi rosa,
si è innamorata di un'eroina di una serie di largo successo, tal Misery, in
fondo nella sua efferata natura serial killer si nasconde l'animo di una
fanciullina in fiore, "sognosa" e trasognante, quasi una fiaba fatta
di possente corporatura ed istinti indomiti e violenti. Sarà che è sola. Sarà
che non ha un aspetto di quelli esattamente perturbanti, oppure che siano degni
di sguardi concupiscenti. Sarà che magari abitare nella oscura, immensa,
desertica ed asfissiante provincia statunitense, nel cuore di sterminate regioni
fatte di pub, distributori di benzina, vaccari (cow-boys), neve e desolazione
d'inverno e molto silenzio d'estate, sicuramente niente aiuta a socializzare ad
essere socializzati, ad insomma sviluppare le più elementari capacità
relazionali.