Saga di
sentimenti e istinti, di sfide all'assurdo e all'impossibile fatte con la
lucida coscienza di sfidare, anche se non sempre sembra un gioco.
E si avverte una forte e vivida forza di avere, dettata dal richiamo
inesorabile del legame familiare, che riesce a scollare l'anima dall'apatia: la
voglia di giocare. Ancora. E di più.
Anche se
non sembra possibile. Anche.
In barba alle convinzioni ed alle convenzioni.
Eccolo, un libro dimenticato, come le feste nazionali, come il precariato
intellettuale, come.
Quando.
Adesso.
Storia semplice: un padre appena sfuggito agli strali dei finanzieri per
celebrare il suo presunto moralismo che non trova scampo ai suoi donchisciotteschi investimenti
da imprenditore incapace, cerca (e trova ma non trova) il proprio figlio in una
Roma sonnolenta e calda, anzi afosa, in un estate fine anni ottanta e gli
chiede, anche se ciò costa i rimbrotti velleitari e mai cinici, di fargli un favore.