Anni Sessanta, Italia,
litorale della Versilia. Il paese è incontaminato e pieno di voglie, esistono
scarse regole e nessuno che intenda seriamente far rispettare la legge. Tutto è
possibile e l'impossibilità appare una parola ancora priva di senso, questo
paese pare rinascere germogliando come fiore dalla terra arida delle sue
contraddizioni sociali e psicologiche. Lo stranito e stupefatto protagonista è
Ennio, proveniente da un ameno paesetto claustrofobico quanto basta ed ottuso
fino al vomitevole, suonatore a tempo perso di sassofono nel mitico gruppo dei
Los Locos, inappetenti al successo per DNA, che all'improvviso prende al volo
la svolta della sua vita. Dalla proposta d'ingaggio per una intera stagione
musicale presso stabilimenti e balere, si trova in mano l'incarico d'autista
dell'affarista Saligari, tipico esponente della imprenditoria di quegli anni,
spregiudicata e senza vincoli o lacci, ma ancora sufficientemente libera ed
apolitica anche se ferventemente anti comunista e comunitaria, scevra da
massonerie trasversali, capace di deturpazioni ed affari che di lecito non
avevano nemmeno l'odore ma ancora assolutamente indipendente, avventuriera come
una volta nel Far West.
Carpe diem.
Tutto cambierà. Anzi no.