Niente Roth e tantomeno
Franzen. Neanche McCarthy. E nemmeno, dai più amato, Wallace. La narrativa più
esplosiva che abbia letto, nella statunitense contemporanea, appartiene ad un ragazzetto di
quarant’anni. Giudizio di parte certo, ma che io conosca esprime un nuovo talento.
Un romanzo poderoso, avvolgente, strutturato su più piani, dall’andazzo classico
ma separato e distinto da capitoli in sequenza diacronica (= sfalso temporale)
eppure con aperture e chiuse davvero coinvolgenti,
detto fra noi in alcuni casi memorabili. Dai bisonti ed i Comanche al petrolio
alla speculazione bancaria. L’epopea dei McCollough, famiglia nel senso sacro
della parola e made in Usa.