11 dicembre 2013

La letteratura nazista in America (Roberto Bolano)

Un vademecum completo. Completissimo. Mai ridondante e nemmeno logorroico, ma essenziale, quasi come le guide “Lonelly planet”, vai di qui, pranza di là, se ti va puoi dormire in quel posto. Comprensivo di aggiornamenti bibliografici, indirizzi ed edizioni rare oppure guarda tu censurate, che mondo cattivo. 

E poi biografie agili e sintetiche, che lasciano poco spazio agli indugi e pertugi, sono quasi album fotografici di sapore giornalistico, che in pochi passi sintetizzano curiose attività artistiche, tra il serio ed il faceto, quando però è evidente che certe azioni e reazioni per quanto sarcastiche, sottintendono una disumanità poco cervellotica e tristemente reale, quella di fecondare e cercare di procreare ideologie che in quanto tali sono comunque deleterie. 

E se fosse tutto vero?



L’idea va sempre plasmata sulla realtà e non può piegare il mondo a discorsi inumani, Hegel permettendo, se permettete.Vorremmo chiamare tutti e chiedere se è vero.

In ogni caso mancano i numeri del telefono ed avremmo una sorta di “Pagine bianche” di un presunto movimento letterario schiavo di un preciso assunto e costruito come un riassunto. Ma niente avanguardia, o classicismi di sorta. Perché il sottile filo conduttore che lega questo manuale di storiografia letteraria è l’appartenenza più o meno ostentata dei personaggi ad una delle più terrificanti e malsane ideologie politico sociali del Novecento: il nazismo.
Terribile. Meno male che poi alla fine non è vero ciò che si racconta. Almeno speriamo. Ogni riferimento a fatti e persone infatti appare non giocosamente casuale, ma quasi come sorta di monito.

Dall’inizio della galleria, con la famiglia Mendiluce, a partire dalla Edelmira Thompson che ebbe la fortuna e l’onore di incontrare Hitler, passando per la “maestosa “ opera intitolata “Cosmogonia del nuovo ordine” di Fernandez-Gomez fino ad arrivare alle epiche gesta artistiche degli ultras scatenati fratelli Schiaffino questi inverecondi aspiranti ed aspirati poeti, questi inverosimili e stolidi narratori, questi vaneggianti e misteriosi filosofi dell’esistere senza esistenza come Max Mirebalais, ingegnoso quanto sprovveduto genitore di numerosi pseudonimi, l’arte va in soffitta ed il ritratto che viene tratteggiato è una amara presa di posizione verso alcuni atteggiamenti purtroppo veri nell’America Latina, storicamente vittima di fascinazioni e malgoverni di stampo prettamente occidentale senza eludere qualche sconfinamento nel falso Eldorado statunitense con le abominevoli creazioni ad esempio del poeta e giocatore di football americano O’ Bannon o di uno che viene presentato come il “migliore scrittori della fratellanza ariana” come Lee Brook. Senza poter dimenticare, fra la trentina di artigiani del verso o del racconto la prorompente e concupita bellezza.di Daniela di Montecristo, dedita per tutta la vita a riesumare il quarto Reich ma al femminile, con tanto di sede a Buenos Aires con annessi, connessi e sconnessi. Nel pasticcio dolciastro e satireggiante ma permeato da malinconia e cupezza, non mancano riferimenti ad autori sudamericani veramente esistiti, dediti al gioco letterario, quali Cortàzar e Borges, ma come non mi stanco di dire, il grottesco nasconde una ben più ampia finalità. Un consapevole e meritevole divertimento che però ha come obiettivo il ridestare le coscienze su fenomeni che purtroppo non mancano di agitare umanità incomprensibili e illuse.
Ma allora è esistita davvero una corrente nazista nella letteratura del continente sudamericano? E soprattutto oltre a identificare e rendere le note biografiche di chi l'ha scritta quali e quanti sono coloro che poi l'avrebbero colpevolmente lette queste opere? Un dilemma.

Non sbalzate dalla sedia. Il manuale impeccabile scritto dall'irriverente e fantasioso Bolano non deve essere preso alla lettera, è frutto di un'accurata operazione immaginifica che trova il suo apice nelle parti finali del libro, dove viene stesa un'intera ed accurata bibliografia di libri, case editrici e persone che non sono mai esistite e che magari avrebbero però potuto esserlo o sono state sul punto di.
Perché è forse questo il cardine affascinante attorno a cui ruota attorno l'intera operazione creativa, posto che trattasi di fantasia calata con sapiente abilità in cinquanta anni di storia vera del continente d'oltre Atlantico, ma diciamocelo, siamo sicuri che questi pseudo scrittori siano solo fiction? Ai posters l’ardua risposta e non è una battuta, così è se vi pare.


La letteratura ha l'insuperabile dono di poter donare e saper costruire mondi paralleli e a se stanti, dove il reale viene decostruito e ricomposto secondo logiche alternative e tutto ridiventa nuovamente possibile in questo mondo dove siamo dove a volte l’aria appare pesante ed il futuro più che incerto direi cupo. Era questo che si sono proposti nel corso degli anni insuperabili scrittori come Italo Calvino e Raymond Queneau, parlando di europei, due fra i tanti, beninteso.
Insomma in questo scorrevole testo edito da Sellerio, atipica e coraggiosa casa editrice palermitana che tra gli altri pubblica autori surreali quali Boris Vian oppure l’ormai stravenduto Montalbano mostra alcune delle qualità migliori di Roberto Bolaño, cileno nel 1953, oramai morto Oltre a volumi di poesie, ha pubblicato diversi romanzi e racconti, dimenandosi con acrobatica perizia fra il fantastico e reale, conscio forse che l’unica verità possibile non è dentro o fuori le “cose” ma semplicemente al di là.

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Pubblicata a suo tempo sul sito ciao.it il 18.04.2009

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