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02 agosto 2014

HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich (Laurent Binet)

Yuppismo nazista  A parte il fatto che della parola nazista si fa uso improprio, ma si sa, la lingua è cosa viva, il nazismo è morto dicono.  Una catacomba all'interno della chiesa di San Cirillo e Metodio, a Praga. 18 giugno 1942. Siamo in piena seconda guerra mondiale ed i tedeschi per ora sembrano invincibili. Due battaglioni di SS, famelici e inferociti circondano la chiesa, agitati, determinati. Li aspettano dentro i sotterranei sette paracadutisti della resistenza ceca. Centinaia di uomini contro uno sparuto manipolo di patrioti legittimisti. Per una volta i pochi daranno filo da torcere ai molti. Dureranno a lungo e non finiranno nelle mani dei nazisti, certo che no. Una volta decaduta qualsiasi possibilità, si suicideranno per non cadere vivi nelle mani dei tedeschi. Quei sette eroici resistenti erano a vario titolo coinvolti nella morte del governatore del Reich in quella città e regione. Reinhard Heydrich, un arrivista del regime, uno yuppie ante litteram. 

11 dicembre 2013

La letteratura nazista in America (Roberto Bolano)

Un vademecum completo. Completissimo. Mai ridondante e nemmeno logorroico, ma essenziale, quasi come le guide “Lonelly planet”, vai di qui, pranza di là, se ti va puoi dormire in quel posto. Comprensivo di aggiornamenti bibliografici, indirizzi ed edizioni rare oppure guarda tu censurate, che mondo cattivo. 

E poi biografie agili e sintetiche, che lasciano poco spazio agli indugi e pertugi, sono quasi album fotografici di sapore giornalistico, che in pochi passi sintetizzano curiose attività artistiche, tra il serio ed il faceto, quando però è evidente che certe azioni e reazioni per quanto sarcastiche, sottintendono una disumanità poco cervellotica e tristemente reale, quella di fecondare e cercare di procreare ideologie che in quanto tali sono comunque deleterie.