Anni Settanta. Tensione, scontro, coraggio e paura, tanta paura. Le piazze un'arena, i vicoli un'imboscata, il nichilismo che anima più di un cuore e molti cervelli del gregge, del branco, del. E poi scontro, scontri, scontrarsi. È guerra, ma nessuno la chiama così. Verranno bollati come anni di piombo, verranno ricordati solo alcuni episodi e di quello che successe veramente in realtà si cancellarono le tracce. Fino appunto a rendere praticamente invisibile una intera massa di persone, la maggioranza di una generazione o comunque una parte significativa.O anche insignificante. Perché di questi dettagli,a quanto pare, a loro non fregava nulla né interessavano a chi li combatté con forza e durezza, fino a cancellarli, a renderli per sempre nulla o anche poco meno di nulla.
27 febbraio 2014
Gli invisibili (Nanni Balestrini)
Anni Settanta. Tensione, scontro, coraggio e paura, tanta paura. Le piazze un'arena, i vicoli un'imboscata, il nichilismo che anima più di un cuore e molti cervelli del gregge, del branco, del. E poi scontro, scontri, scontrarsi. È guerra, ma nessuno la chiama così. Verranno bollati come anni di piombo, verranno ricordati solo alcuni episodi e di quello che successe veramente in realtà si cancellarono le tracce. Fino appunto a rendere praticamente invisibile una intera massa di persone, la maggioranza di una generazione o comunque una parte significativa.O anche insignificante. Perché di questi dettagli,a quanto pare, a loro non fregava nulla né interessavano a chi li combatté con forza e durezza, fino a cancellarli, a renderli per sempre nulla o anche poco meno di nulla.
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strategia della tensione
24 febbraio 2014
Adamante. Ciò che resta del nero (Maria SIlvia Avanzato)
Un comunità lontana dal centro del progresso, per certi versi ancora legata a figure e vite rimaste nel passato.
Un cinema voluto addirittura dal duce e che ha rappresentato più che un luogo di svago, per tutti, ma che racchiude segreti che nessuno vuole raccontare più.
Un buio incipiente.
Un strana, misterica aria di morte che si respira attorno.
E vecchie leggende che ancora fanno parlare di sé.
Una narrazione polifonica che non perde mai il filo.
Incalzante, ritmata, ma molto misurata e solida.
Una vera sorpresa questo Adamante, noir di Maria Silvia Avanzato per Edizioni della sera
Un cinema voluto addirittura dal duce e che ha rappresentato più che un luogo di svago, per tutti, ma che racchiude segreti che nessuno vuole raccontare più.
Un buio incipiente.
Un strana, misterica aria di morte che si respira attorno.
E vecchie leggende che ancora fanno parlare di sé.
Una narrazione polifonica che non perde mai il filo.
Incalzante, ritmata, ma molto misurata e solida.
Una vera sorpresa questo Adamante, noir di Maria Silvia Avanzato per Edizioni della sera
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recensione,
romanzo
19 febbraio 2014
Almost blue (Carlo Lucarelli)
Il cieco. Lo schizofrenico ossessionato dalle
campane. La giovane ispettrice della polizia in preda a sindrome mestruale
conclamata. Una Bologna a tinte dark, più simile ad una terra desolata che a
quella matrona grassa e dalla risata facile di cui si ha sentore vedendola dal
vero.
Pochi ingredienti per proporre una ricetta noir che tenta di offrirsi come
giallo, ma che invece ci fa assaporare molti altri colori. Col sottofondo musicale dell'immortale Chet Baker.
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16 febbraio 2014
Non salutare papà (Poggiamorella)
Separazione. Figli. Tribunali. Lotte.
Mai possibile che l'unico innocente, il figlio, debba pagare il dramma del conflitto, spesso violento, tra padre e madre?
Un altro dei buchi legislativi italiani, troppo spesso dimenticato a favore di quelli più cruenti e massmediatici quali la violenza sulle donne o l'omofobia.
Tratto da una storia vera, più che un romanzo una denuncia che seppur nella soggettività delle esperienze, lascia riflessioni e questioni insolute sul tavolo. Poggiamorella "Non salutare papà"
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divorzio,
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12 febbraio 2014
Vergogna (John Maxwell Coetzee)
David
Lurie. Professore
universitario in balia di profondi sconvolgimenti e rivolgimenti.
Un'accusa
infame da parte di un allieva infida.
Un
mondo che non riconosce più, quello del Sudafrica, ancora pervaso ed invaso
dalle tenebre del razzismo.
E
poi sua figlia, lucidamente ribelle, omosessuale, alla ricerca di isolamento,
dignità, fierezza.
E
poi la cieca e sorda violenza degli uomini.
Alla
fine forse vale la pena di amare solo gli animali.
Forse.
Questo
ed altro racconta Vergogna di John
Maxwell Coetzee, Nobel nel 2003.
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