La bellezza non è tutto.
Ma molto, specie
finché dura. Perché spesso passa e poi son guai perché il mondo era e rimane
bruttino, per certi difetti cromosomici e per la nostra eterna insoddisfatta
soddisfazione. Paul ricorda, con una bizzarra foto tra le mani. E non si
capacita. Di come la bellezza possa anche non bastare, anzi, può arrivare a
tradire. E ci racconta secondo la sua ottica l'incontro e l'amicizia con Holly,
un episodio che ha sicuramente segnato la sua vita e quella di altri. Anche se
la donna, dopo diverse peripezie, è sparita, come sospira pensieroso il barista
che fa compagnia a Paul e che era ferocemente innamorato di lei. Succede, talvolta. Anzi, troppo spesso
Holly Golightly cercava un posto nel mondo, che
deve essere più solare e bello possibile. Giovane, bella disinibita, amava
circondarsi di uomini che la concupiscono, a volte ci finivano a letto ma non
rubavano il suo cuore. Ma non era una mantide, affatto. Nascondeva addirittura
svolazzi poetici, ambizioni fanciullesche, piccoli sogni increspati dal vento
furastico della realtà.
Magnetica, irresistibile, apparentemente
fragile, volubile. Una cover girl ma con un'anima. L'io narrante di Paul non
può che esserne ammirato e che riesce a strappare l'amicizia con la Holly anche
perché scrittore. E si sa gli uomini di penna hanno il loro maledetto fascino,
anche se timidi ed impacciati come questo protagonista. La donna ha poi un
piccolo grande segreto: frequenta in prigione il boss Sally Tomato. Gli fa
visita regolare. Chissà perché, per quale oscuro o fiabesco motivo. L'eterno
dilemma del bene e del male incarnato da una ragazza scaltra, vezzosa,
enigmatica come quando lascia intendere un gusto bisessuale.
Ecco insomma la scarna trama di un racconto
lungo che alla fine ha fatto epoca. E non solo per la scrittura agile, senza
fronzoli di Capote, anche se indubbiamente trattasi di una narrazione spigliata
e che racconta certi vezzi degli Usa fine anni cinquanta. Più che altro è
diventato famoso per la versione cinematografica del 1961 per la regia di Blake
Edwards ed una prorompente Hepburn nei panni della protagonista. Un film che
peraltro tradisce evidentemente la trama originale ma che ha segnato più di una
generazione di spettatori. Da leggere, ma senza aspettarsi più di quello che si
trova. Nulla a che fare con il Capote di "A sangue freddo", libro
atipico ma coinvolgente e geniale ceh di fatto credo rimane il vertice della
produzione di questo autore.
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