07 novembre 2016

Un comunista in mutande (Claudia Pineiro)

Lessico famigliare. In salsa argentina. Il dolce suono dei ricordi, anche se talvolta la memoria ingigantisce scrupoli e  rumori e dimentica facilmente i silenzi, gli ardori.
Un padre tanto scomodo ed invadente, quanto imponente. Letteralmente amato, per quello che è, soprattutto per le sue debolezze come solo una figlia e non un 'amante sa e può fare. Una venerazione a volte sarcastica a volte estatica. Quel torace scolpito, quella sua scontrosità impermeabile a tutto, quella sua insolenza anche nella vita di coppia, quel modo che è il suo modo ed ogni papà è bello alla figlia sua, parafrasando un celebre detto napoletano. Da non perdere, per la sua irridente e sapiente semplicità, che ha bisogno di una lettura complice ed un approccio empatico. Argentina, 1976. E niente sarà come prima neanche a casa Pineiro o come volete chiamarli.

03 novembre 2016

Matematica congolese (In Koli Jean Bofane)

Parafrasando il Venditti di "Notte prima degli esami", quando la matematica diventa un mestiere. E lo dice chi spesso dà i numeri, ma raramente riesce a domarli. Célio sta sorridendo, disteso sullo splendido letto del suo nuovo appartamento. È appena andato in onda il suo impattante spot sull’emittente statale, è soddisfatto. Ora il mondo spalanca le sue porte per lui, ormai un ex dei quartieri affamati di Kinshasa. Un premio alla caparbia ostinazione e alla fiducia incondizionata nei poteri della matematica, materia di cui è padrone. L’assoluto factotum delle manovre presidenziali, il libidinoso Tshilombo, l’ha preso in simpatia. Il losco figuro è la longa manus del Presidente, ultimamente vittima di rigurgiti democratici che indeboliscono il suo dominio. Peccato che la sua guardia fidata, a cui ha commissionato la sorveglianza di Célio, sia in preda ad oscure paure ancestrali. Un mondo difficile, questo Congo, in cui il regime resiste, i ribelli avanzano, l’Occidente preme per motivi di interesse. E Célio ripensa alla sua infanzia infranta dalla guerra civile, al prete cui deve sostanzialmente tutto, alla bella collega soggiogata dalla sua rapida ascesa.