11 gennaio 2019

Solar (Ian McEwan)



Solar, solare, solo. Beard è un grande capo, un dominante. Passi che va forte con le donne, nel senso che se le porta a letto facilmente. Cinque fra le tante le ha sposate con conseguenti litigi, separazioni, divorzi, assegni di mantenimento. Ed ora la attuale compagna vuole un figlio. Improponibile per il nostro scienziato. Perché lui non è solo un donnaiolo scaltro ed anaffettivo. Tra colpi di genio e furti avventurosi è anche un convinto e stimato assertore delle energie eco-sostenibili, avendo fra l’altro vinto un premio Nobel. Ma non basta per rivoluzionare il mondo, figuriamoci la sua vita. Anche perché se la sua notorietà si deve a fortunati e rivoluzionari studi giovanili, la sua attuale mission è in gran parte scaturita da una sua violazione di legge.
Ironia tracimante e tagliente, dettagliate spiegazioni per addetti ai lavori, in una storia dei nostri tempi. Un Mc Ewan insolitamente umorista, ma con un tema di portata mondiale ed eternamente attuale, quello delle energie alternative e dell’incredibile e vorticoso giro di affari che lo circonda. Se le equipe scientifiche sono perennemente alla ricerca di fondi, statali e non, affamate dai costi notevoli delle loro ricerche, le lobby trasversali delle energie tradizionali non perdono occasione per bocciare e cacciare nell’oblio qualsiasi passo in avanti sul fronte della alimentazione energetiche che abbia prospettive rivoluzionarie,
Oltre tale tema politico predominante, la storia verte su questo anarchico relazionale, che vagamente può ricordare altri suoi simili in altri contesti tra cui tra i contemporanei spicca l’irascibile Barney. Capace di soffrire per l’ultima delle cinque mogli solo perché ossessionato dal considerarsi proprietario di una donna che invece prima di lasciarlo si sta vendicando con perfidia dei suoi tradimenti. Un uomo invidiato e concupito per le sue capacità scientifiche, ma anche di respingere con forza alla sua età di ultracinquantenne la possibilità di divenire padre, sino a perdere se non l’affetto almeno la vicinanza dell’ultima delle sue compagne. Perfido calcolatore, ma talvolta stolto e puerile, pessimo economo anche se brillante fisico, un egoista a tutto campo, capace di far fortuna anche sulle avversità della vita che si procura da solo. Un romanzo che non mi è parso sempre brillante, ma estremamente godibile, che ci mostra una versione meno intimista e riflessiva dell’autore britannico.

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