Un vero e proprio outing. Mentre lo trasportano al
Policlinico Gemelli di Roma, Antonio Pennacchi pensa che in fondo è un uomo
fortunato. Secondo infarto, sempre in prossimità di pubblicazioni che lo hanno
impegnato a fondo ma anche liberato di tensioni artistiche ed espressive, con
l’impossibilità di esser curato a dovere a Latina, la cittadina che ama e dove
vive. Ma ce la farà. Roma lo aiuta ed in fondo lo ispira da quando è poco più
che un bambino. Ma Latina, la vecchia Littoria dei tempi del Duce, in realtà è
il crocevia dei tanti suoi ricordi, Certo, uno dei motivi principali che lo
animano da quando ha smesso di lavorare e si è laureato in Lettere è quello di
ristabilire alcune verità storiche, anzi preistoriche. Veramente l’Homo Sapiens
è tale oppure è una commistione di razze? L’urbanistica ha regalato alla sua
terra natia una dignità oppure è stato solo il solito affare gestito male dalla
politica e da speculatori? Pennacchi forse soffre di cuore perché ci tiene
troppo a dire la sua verità.