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05 gennaio 2020
Il treno era in orario (Heinrich Böll)
Tag:
Boll,
Heinrich Boll,
recensione,
romanzo
23 agosto 2016
Opinioni di un clown (Heinrich Boll)
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A volte si fa buio, nelle notti
dell'anima, e puoi accendere le candele del sarcasmo oppure dell'odio, puoi
sperperare iridescenti fiammiferi di speranze, tentando con vigore e tenace
determinazione di illuminare spazi di comprensione oltremodo oscurati.
Quando il cuore si ribella.
Quando si instaura quella
particolare cecità che permette di disintegrare il buio, che fa luce su ogni
angolo oscuro.
Quando il cieco dolore
solamente ammantato di ironia piega e spezza ogni debole ipocrisia, quando la
rabbia viene stappata dalla bottiglia del dolore e fuoriesce, senza freni o
inibizioni di sorta e nessun bicchiere di pazienza per quanto capiente può raccoglierla
per intero.
Tutto questo accade quando un torrente di malinconia decide di arrivare al mare
delle conclusioni per quanto disperate ed indesiderate esse siano.
Tag:
Boll,
Heinrich Boll,
Opinioni di un clown,
romanzo
30 luglio 2014
Foto di gruppo con signora (Heinrich Boll)
Certo
che è difficile sottrarsi al fascino di
Leni Pfeiffer. Quasi impossibile. Come forse la signora Bovary di un secolo
precedente, Leni è una donna magnetica, calamita attenzioni, sorrisi, dubbi,
certezze ed incertezze. A suo modo mitica. Leni è assoluta spontaneità e
naturalezza, sentimento orgoglio, passione. E poi spensieratezza e conclusioni,
sconclusioni e pensieri.
Leni è una donna, anche se di carta, perché vive solo tra le pagine di un romanzo per certi tratti geniale e per certi versi smisurato e scomposto, che inchioda lo snodo cruciale della sua storia in anni difficili, memorabili perchè dannosi, fatti di morte,sangue, tradimento odio e disprezzo, anni di guerra, anni della seconda guerra mondiale.
L’ambientazione è in Germania, il paese che di guerra ferì e di guerra perì quasi a metà del secolo ventesimo. Paese che fu reinventato, ricostruito e distrutto da un orrido megalomane, che seppe conquistare i potenti e soggiogare le masse per portare rovina a quasi l'intero mondo europeo. Ma non era solo, è bene ricordarlo. Quelli che materialmente agiscono sono altri, lui era un capo. Al di là di ciò, risulta oltremodo interessante gettare uno sguardo sulla seconda guerra mondiale senza le partigianerie di sorta che animano la nostra letteratura nostrana sul tema, nella terra degli sconfitti, dove il personaggio principale è una donna a suo modo irripetibile, tratteggiata dalla penna di uno scrittore ispirato.
Leni è una donna, anche se di carta, perché vive solo tra le pagine di un romanzo per certi tratti geniale e per certi versi smisurato e scomposto, che inchioda lo snodo cruciale della sua storia in anni difficili, memorabili perchè dannosi, fatti di morte,sangue, tradimento odio e disprezzo, anni di guerra, anni della seconda guerra mondiale.
L’ambientazione è in Germania, il paese che di guerra ferì e di guerra perì quasi a metà del secolo ventesimo. Paese che fu reinventato, ricostruito e distrutto da un orrido megalomane, che seppe conquistare i potenti e soggiogare le masse per portare rovina a quasi l'intero mondo europeo. Ma non era solo, è bene ricordarlo. Quelli che materialmente agiscono sono altri, lui era un capo. Al di là di ciò, risulta oltremodo interessante gettare uno sguardo sulla seconda guerra mondiale senza le partigianerie di sorta che animano la nostra letteratura nostrana sul tema, nella terra degli sconfitti, dove il personaggio principale è una donna a suo modo irripetibile, tratteggiata dalla penna di uno scrittore ispirato.
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