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04 luglio 2016

Rayuela- Il gioco del mondo (Julio Cortazar)

Un gioco, certo.
Ma di altissima classe, ostico in alcune parti, poetico e suadente in altre, filosofico a tratti, con una ricercatezza lessicale e strutturale che emergere nitidamente il cristallino talento dell'autore.
Conoscevo Cortazar come maestro del racconto fantastico moderno, quello di Bestiario per dire o Tanto amore per Glenda, e pur continuando a ritenere che la forma più breve gli sia più congeniale, l'ho scoperto romanziere "folle", torrenziale nonché vertiginoso e ambizioso.
La storia raccontata è quella di Horacio, argentino a Parigi costretto a  rientrare alla natia Buenos Aires perché cacciato dai propri amici, con l’ossessione di una donna magica e incomprensibile che non ha saputo amare, e lì si ritrova ospite d'un vecchio amico e la sua compagna. Ma trattasi di un mero espediente per mettere in opera funambolismi letterari, riflessioni cosmiche, paure ancestrali.

29 agosto 2014

Tanto amore per Glenda (Julio Cortazar)


La realtà non esiste. O meglio la realtà non è una superficie piatta e liscia, levigata e assolutamente senza sostanza, ma un puzzle composito, composto e componibile, come uno specchio andato in pezzi in cui ciascuno frammento riflette ed è riflesso da altri mille e non tutti rifrangono la stessa visuale, la stessa angolatura, lo.
Non pensate di poterla scomporre a vostro piacimento, è dotata di vita propria e soprattutto ha mille inflessioni che spesso ci sono ignote ma che vivono al di là, oltre, sopra e sotto di noi.
Un mondo non piatto ed unilaterale ma poliedrico e polimorfo, catarifrangente. Dove credi di vedere l'altro ed invece esplori te stesso e quando decidi di essere te stesso all'improvviso ti trovi un altro. Dove tutto può diventare tutto ed il nulla, alla fine non esiste, perché non è possibile, esiste solo altro, ancora ed infinito altro.


25 giugno 2014

Bestiario (Julio Cortazar)

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Lo so. Tutti siamo convinti che esiste un'unica inconfondibile realtà e tutto il resto è noia, fobia, magari allucinazione. Ma siamo umani, sbagliare è normale, perseverare è inutile. Esiste l'altro, esistono più realtà, tante quante l'universo può contenere. E la Letteratura, quella con la elle maiuscola, ha il compito di raccontarle, perché non dovrebbe semplicemente fotografare il reale, che siamo capaci di percepire con i nostri sensi, ma affrescare mondi possibili e contigui che forse potremmo vivere. Eccolo dunque il racconto fantastico moderno, dire quello che non si dice ma che dovrebbe essere detto. Siamo realisti, esiste l'impossibile, davvero. Il mondo di Cortazar è questo. L'autore di questo libro dipinge ciò che dipingere non si è dipinto, ma si dovrebbe. O almeno si potrebbe.