Non so se qualcuno ricorda una canzone di Francesco De Gregori del 1985,
che recitava "la storia siamo noi". Bene. Quel pezzo, sebbene
probabilmente scritto per altri intenti, mi fa da sottofondo ideale a questo
testo di Giuseppe Pontiggia, narratore lombardo recentemente scomparso,
scrittore di notevoli doti e di discreto successo e probabilmente estraneo alle
mafie intellettuali ed editoriali.
Il testo in questione è composto da diciotto
capitoli, brevi come un racconto ma lunghi come diciotto esistenze, sorta di
schede anagrafiche ma non solo, delimitate da nascita e morte del personaggio
principale, rigorosamente con luogo, data e modalità. Storie comuni, brandelli di vita, istanti cruciali.