Il professore corre, si stanca, piange, si infuria.
All’improvviso, sulle fondamenta nella sua cementificata attività lavorativa di
sommo vate universitario, appaiono crepe destabilizzanti. E’ lui l’inesorabile
ed irresoluto protagonista, anche quando non è presente o anche quando tace.
Questo è un romanzo dove la sostanza e le impressioni sono quelle non dette e
non riportate, dove il silenzio e l’assenza sono molto più significative delle
presenze di cera che si sciolgono al calore del fuoco della vita oppure delle
parole che vengon dette solo per opportunità, casualità, abitudine.