Vite. Musica. Adolescenza e poi è subito sera, quando inizia
l'alba della vita adulta. Birmingham, anni Settanta. Benjamin Trotter è il
prototipo classico del "brocco", ovvero del nerd ante litteram ma all'inglese, dello "sfigatello" tutto tensioni e passioni ma ahime la concretezza si scioglie come neve al sole.
Ormonale ma compassato, artistoide e lettore incallito anche di classici e non solo del cult/cool Tolkien, smania e smanetta
ferocemente i suoi sentimenti e i pensieri, mentre l'esuberanza giovanile
deflagra tutto d'intorno e il suo paese, l'Inghilterra, è in preda ad una crisi
economica, dilaniato dal conflitto con l'Ira e musicalmente parlando ad una
svolta epocale, il passaggio dall'impero del progressive all'esplosione della
velleitaria ma intensa galassia punk.
Visualizzazione post con etichetta Jonathan Coe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Jonathan Coe. Mostra tutti i post
12 agosto 2015
24 luglio 2015
Circolo chiuso (Jonathan Coe)
Riuscirà mai Benjamin Trotter a finire il suo benedetto
romanzo? E dire che non è afflitto da quel male incurabile che affligge i
sedicenti scrittori, ovvero la pagina bianca. Anzi, è superbamente prolifico,
quasi logorroico. E dire che tutti davano per scontato che Benjamin non solo
avesse le qualità, ma che sicuramente avesse anche le idee giuste per fare un
capolavoro immortale della Letteratura. Ed invece quest'uomo goffo ed insicuro,
attorcigliato nei suoi stessi pensieri e vittimismi, scrive centinaia di pagine
da anni, quasi per esorcizzare quella ferita al cuore di adolescente che non è
mai guarita. Quella ferita ha un nome e cognome e una misteriosa fuga. Cecil
Boyd. L'unico vero grande amore di Ben, infelicemente sposato con Emily e senza
figli. Anche se ai tempi della Boyd avevano solo intorno ai vent'anni, fu più
di una divampante ed abbacinante passione. Ma dopo aver fatto l'amore per la
prima volta, Cecil è sparita senza dare notizia o traccia di sé. Ma gli era
piaciuto, quella notte, farsela con Ben, ne siamo sicuri anche se.
Tag:
Circolo chiuso,
Jonathan Coe,
recensione,
romanzo
02 giugno 2014
La casa del sonno (Jonathan Coe)
Il
sonno toglie spazio alla vita. La vita dipende dai sogni fatti nel sonno.
Dormire o non dormire, questo è il problema. Ammesso e non concesso che essere svegli
Un Coe distante anni luce da quello meccanico e asettico del recente Maxwell Sim.
04 marzo 2014
I terribili segreti di Maxwell Sim (Jonathan Coe)
Uomini e no
Esistono
tanti modi di perdere. E per certi versi è una parte difficile
quella del perdente, impegnativa, poca remunerata peraltro,
materialmente ed emotivamente. Ma il signor Sim, 48 anni spesi male
e, purtroppo, senza accorgersene, sembra davvero a suo agio, nel
perdere tempo, occasioni. Però diciamocelo, che delusione, mio amato Coe.
Iscriviti a:
Post (Atom)