Paura, dolore. E soprattutto il senso di colpa, che attorciglia
istanti, violenta cervelli e stringe forte la presa sin quasi a far mancare il
respiro. Si pensa sempre di non fare il proprio dovere, da genitori, di far
mancare qualcosa al figlio ed allora ci si umilia e ci si frusta, peggiorando
di fatto le cose. La famiglia Campbell sembrava una famiglia felice, di quelle
che diciamo da pubblicità Barilla. Poi è scomparso Justin, il primogenito. I tre rimasti, padre, madre e secondogenito, hanno sfaldato tutto, la propria autostima, il passato, il presente ed il futuro. Nulla rimane uguale. Si differenziano legami intimi, la reciprocità, la condivisione, anche l'affetto. E l'improvviso ritorno dello scomparso, dopo una vicenda
tenebrosa se non orrida, invece di essere una catarsi diventa un problema.
Bello. Ma non troppo. Nel senso che l'intera parte centrale mi ha
un po' deluso, con troppe morbosità, un panegirico spesso involuto sulla deflagrazione di rapporti famigliari. Senza mai sprofondare nel dramma o nel
melodrammatico, ma forse troppo insistito e reiterato il concentrarsi su
un solo tema, ribadendo questa imponente claustrofobia relazionale che schiacci
ricordi ed aneliti. Anche se i diversivi del pattern avevano forse lo scopo di
appunto arricchire e variegare la monotematicità, in realtà non vi riescono.
Bello invece, ritmato e ben composto ed impostato, il finale, davvero magistrale. Meno prolisso
(e problematico) di Franzen, ma ci assomiglia molto a io parere, specie per la
tecnica narrativa. Stilisticamente sono diversi, non v'è dubbio, ma
strutturalmente hanno troppe e non casuali analogie. Il tema, oramai
dominante nella narrativa usa contemporanea, è la decomposizione non solo in
termini meramente giuridici, ma proprio affettivi e relazionali della
novecentesca idea di famiglia. Lo denunciano in molti negli Usa e magari con i
soliti trenta anni di ritardo cominceremo anche noi. Non è in crisi l'idea di
procreare figli, ma la necessità etica e sociale di vivere sino alla fine nello
stesso nucleo. Scarso, irrilevante il contesto. Lo sfondo è la solita provincia
statunitense, così lontana dagli stereotipi sugli Usa e così terribilmente
simile a tutte le province del mondo occidentale.
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