L'isola che non c'è.
Forse.
La condivisione.
L'amore. Una vita che abbia una direzione se non certa perlomeno non affannata.
Diego, Fausto, Claudio e Sergio. Più che un poker d'assi un quartetto senza
archi e per lo più stonato. Stonato dalla vita dal lavoro, dall'amore
(ammesso che tale sia) oppure semplicemente da un carattere limitato.
E così i quattro, più per insofferenza che per voglia, aprono un
agriturismo in Campania, sfruttando un casale a prezzo d'acquisto conveniente.
Ma le magie non ci sono ed appunto serviranno miracoli, vuoi per propria od
altrui incapacità.
L’allegra banda che presto crescerà di numero ha infatti
dimenticato un po' di cose. I propri limiti, il proprio vissuto e soprattutto la camorra, la
corruzione, l'immigrazione clandestina ed una Giulietta 1300 che sotterrata per
evitare guai, ha lo stereo che si accende ad intermittenza e trasmette musica
classica. E non si spegne.
Scritto con la a me già nota sobria e "frivola"
capacità, il romanzo è certo meno riuscito di We are family, ma già denota le indubbie
qualità di Fabio Bartolomei. Il suo scanzonato "realismo magico, per così
dire (non ha nulla a che fare con Marquez. Forse), riesce a giostrare con tono
fiabesco, ironico, quasi melodrammatico tra le piccole e grandi amenità che
appesantiscono la nostra quotidianità peraltro a tempo determinato. E per un
problema risolto ce ne sono tre che sbocciano nella prateria della nostra
esistenza.
Ma appunto, a volte succedono miracoli e la narrazione così
impostata ne fa.
Così anche la camorra e i camorristi alla fine vengono presentati,
pur nella loro innegabile malversazione e malvagità, come dei bimbi in
cerca di padre, di uomini semplici costretti e spadroneggiare perché non sono
riusciti a realizzare le proprie aspirazioni.
Quanto ai protagonisti del giocoso pattern, ne emerge un ritratto
impietoso sulla generazione attorno ai quaranta anni, più o meno miei coetanei.
Spersi, sprovveduti, fallaci e caduchi, si illudono continuamente pur dimostrandosi
disillusi. A quanto pare i maschi son presi di mira e cadono ciascuno a modo
suo, senza nessun appello. Forse per Bartolomei è vero che il mondo sarà
salvato dalle donne e speriamo abbia ragione.
Il finale consolatorio almeno dà una speranza, ma davvero, la vita
è un'altra cosa, credo. Promosso il romanzo, ma non a pieni voti.
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