Metafisica del contemporaneo. Un partito politico importante. Un leadership inattaccabile
da difendere. Sondaggi. Consenso. Ed una vita propria che sfugge, va via.
Bisogna riprenderla. Enrico se ne va, di nascosto e senza dare spiegazioni. Il
mondo non può girare attorno ad un segretario di partito. Meno male che ha un
fratello gemello. Peccato che sia in centro di igiene mentale. Però alla fine
meglio salvare le apparenze e sostituirlo, costi quel che costi. Anche se alla
fine invece che il tracollo, l’inopinata ed ingiusta malefatta politica si
rivela un successo. Il tutto su un piano speculativo. Con, per
contrappasso, sullo sfondo il sesso,
inteso come istinto primordiale e salvifico, a giustificare la propria
insoddisfazione. Che sia romantico o veloce, rimane l’unica certezza. Dura quasi un attimo, eppure appaga.
Bello il tema. Bella la trama. In un una sorta di un
onirico e kafkiano perdersi e
ritrovarsi, tra amori giovanili lasciati e rinfrancanti e poderose prestazioni
sessuali sulla soglia dei cinquanta anni. Con improvvise e surreali
divagazioni, verbose e quasi stile Murakami, ma con esiti estetici meno felici.
In più su uno sfondo molto mal delineato, quasi imposto e non composto alla
narrazione, compare e scompare un‘ Italia di oggi, depredata di ideali, prospettive
ed in cui la politica si è presa sollazzo e ha dato poco sollievo. Un linguaggio
artefatto e poco sincero, una continua lezione su citazione filosofiche ed
economiche, senza mai dare l’impressione di essere in grado di narrare, tranne
a sprazzi. Insomma come romanzo vacilla, al limite come speculazione metafisica
funziona. Tutto qua. Sembrano la serie di argomentazioni che servono a dare la
motivazione alla sceneggiatura ad un film, puntualmente fatto, sovvenzionato e
messo nelle sale, non credo con una grande eco. Per il resto trama interessantissima,
sviluppo a volte noioso ed a me illeggibile, al di là del fatto che questo
ritorno alla naturalità, alla primordialità (che trecento anni fa credo
abbia codificato Russeau, ma son dettagli) mi pare semplicemente una dichiarazione
di impotenza. Capita. Pareva interessante, ma la lettura mia lo boccia
inesorabilmente.
Magari si tratta di gusti personali. Magari.
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