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27 ottobre 2014

America oggi (Raymond Carver)

Uomini, donne, nonni e bambini. Vite normali. Aspirazioni forse, sogni certo, sicuramente ansie, paure, le difficoltà di capire cosa e perché viviamo, 'che forse non è sempre giusto quello che ci succede e sicuramente non sempre è corretto l'agire o il reagire. Uomini, donne, passati, presenti futuri. Questa diavolo di vita normale, che normale però non è, anzi talvolta è difficile, capite. Non sempre siamo pronti. A volte siamo magari preparati, abbiamo seguito un corso di educazione all'esistenza da parte della società composta, moderata ed agiata che ci manovra e struttura. Ma poi un meccanismo si rompe, una cellula magari marginale si ribella, un sentimento diventa da quieto e dormiente furioso ed impaziente. Qualcosa si inceppa. Anche se magari ci sentiamo bene, qualcosa si rompe, una piccola bomba emotiva deflagra. Una esplosione anche minima e silenziosa e via, niente più rumore e arrendevolezza. It's a wonderful world. Maybe.

25 marzo 2014

Treno di panna (Andrea De Carlo)


Chissà quanti di noi nella vita sono stati almeno una volta come Giovanni Maimeri, l'io narrante di queste scorrevoli ma puntigliose e veloci pagine tutt'altro che superficiali come lui, ma anzi, dotate di un intimo spessore. Perché alla fine, tra le righe di questo romanzo, vien fuori anche questa domanda, fra le altre. Tipica espressione di pochezza e arrangiamento all'italiana, convincente metafora o comunque incarnazione dello yuppismo anni ottanta, misurato e nello stesso tempo calibrato nel celebrare il piccolo grande sogno americano di ogni medio italiano provinciale,''Treno di panna'' è libro dalla trama semplice e dai contenuti incisivi. Un 'elegia compassata e compatta, per certi versi spasmodica ed allucinante più che melensa e romanticheggiante, del sognare l'America all'italiana.


03 dicembre 2013

Trilogia di New York (Paul Auster)



Siamo uno, nessuno o centomila?



Scambi di identità, riflessi e riflessioni come nella migliore tradizione di inizio novecento. Tanti per esempio conoscono almeno per sentito dire almeno il “Fu Mattia Pascal” di Pirandello, ma altri e svariati sono i romanzi dove il protagonista si pensa in un modo ed invece gli altri lo pensano in un altro, dove egli si crede uno ed invece non è solo quello ma anche nessuno e centomila.


“Trilogia di New York” è un testo composto da tre romanzi brevi o se preferite racconti lunghi, inutile dissertare sulla fatua inutilità di entrambe le definizioni. Tre incipit fulminanti, due conclusioni aperte o quasi, che lasciano uno spiraglio come la luce che si insinua in una stanza buia da una porta socchiusa. Ed un terzo racconto che rimette tutto in gioco e lascia decidere se chiudere la partita o aprirne un’altra, come quelle serate in cui si gioca a poker con gli amici e al di là di chi vince o chi perde non si sa decidere se andarsene a letto oppure continuare la partita, così, tanto per fare