Il mondo, si sa, è pieno di sorprese e pertanto può succedere che la Sardegna, terra amatissima soprattutto per le sue coste spettacolari, abbia in realtà un suo cuore. Un vero baricentro su cui son state divulgate leggende che ovviamente non corrispondono al vero, dove non vi sono spiagge né acque limpide, insomma, non c’è il mare, ma una storia e delle storie tutte da raccontare. La Barbagia raccontata da un barbaricino allora rivela i suoi segreti. Partendo dall'abbattere i numerosi luoghi comuni con cui son stati sempre tratteggiati i nativi di questa zona dell’interno, con i tratti impervi ma anche un’umanità varia e naturalmente fiera, con le sue asserzioni ancestrali ma anche con le evidenti contraddizioni e controindicazioni reali. E di una terra orgogliosa di sé stessa, spesso lasciata sola ma fiera della sua isolata unicità, ci parla un contemporaneo e conterraneo molto capace come Marcello Fois, per un testo che, con mia sorpresa, al momento in cui scrivo è introvabile, se non su il siti tipo "Il libraccio", che appunto vende usato e fuori commercio, o Unilibro. Misteri dell'editoria per un libro che sconfessa i presunti misteri sardi, come ad esempio s'apprende che i sequestratori sono considerati scemi, malvisti ed isolati, ma non per questo tutti gli abitanti son disposti a farne i nomi a chi non li sa, rischiando la vita, tra le altre cose.
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08 settembre 2024
In Sardegna non c'è il mare (Marcello Fois)
16 ottobre 2014
Un posto anche per me - (Francesco Abate)
Peppino è grande. Smisurato. Dal profondo del suo solitario vagare ed il suo magico olfatto. Grande, ecco. Non solo per la sua stazza fisica oggetto di continui sberleffi sin da bambino. Vive di notte, viaggia in questa Roma spettrale e multietnica su bus stracolmi di storie ed indifferenza, sguardi atroci o vacui, aliti pestilenziali, si siede in fondo e si parla da solo, per farsi compagnia, rievoca, riesuma, non cede un centimetro alle arrembanti nostalgie e malinconie.
Ma dietro questa compassata arrendevolezza, dietro questo rassegnato buonismo si cela quella forza che i cattivi, gli stolti, quelli che hanno fatto fortuna o l'hanno avuta in eredità, non potranno mai avere. Si cela la voglia di vivere e viversi tutto, quando ce ne sarà l'occasione.
Ma dietro questa compassata arrendevolezza, dietro questo rassegnato buonismo si cela quella forza che i cattivi, gli stolti, quelli che hanno fatto fortuna o l'hanno avuta in eredità, non potranno mai avere. Si cela la voglia di vivere e viversi tutto, quando ce ne sarà l'occasione.
24 aprile 2014
Cuore dei briganti (Flavio Soriga)
Ma quale Ammaniti, per
favore. Ma quale Avallone, dio ce
ne scampi liberi o il professor Umberto Eco e compagnia bella. La letteratura è
anche messaggio, speranza. Eccolo allora, un libro che lascia positività.
Abbandonate i talk show, liberatevi dai romanzi feulleiton, dalle narrative posticce e
falsamente ben scritte, dalle narrazioni consolatorie o con alto tasso di
diabete congenito e contagioso
01 aprile 2014
Accabadora (Michela Murgia)
"Non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo". Già, perché mai sapremo di quale e quanta sete vivremo. Ci sono personaggi che volenti o nolenti hanno una loro propria dimensione solo grazie al contesto in cui agiscono. Sprovvisti della ambientazione propria, probabilmente risulterebbero alquanto sfumati, sfuocati, svampiti. Esempio fra tanti è Bonaria Urrai, questa anziana donna, indurita dalla vita, dalla durezza e sostanziale claustrofobia del suo paese e della sua terra sarda, appartata, scontrosa e soprattutto addetta a lavori particolari, di cui alla fine tutti hanno bisogno. Di cosa parliamo? ma di "Accabadora", di Michela Murgia, di Sardegna dunque e di eutanasia.
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