04 marzo 2014

I terribili segreti di Maxwell Sim (Jonathan Coe)

Uomini e no

Esistono tanti modi di perdere. E per certi versi è una parte difficile quella del perdente, impegnativa, poca remunerata peraltro, materialmente ed emotivamente. Ma il signor Sim, 48 anni spesi male e, purtroppo, senza accorgersene, sembra davvero a suo agio, nel perdere tempo, occasioni. Però diciamocelo, che delusione, mio amato Coe.

La solitudine dei numeri primi (Paolo Giordano)

Un solo terrificante dolore. Fisco o morale che sia. Che segna l'anima e marca fuoco, in maniera indelebile ed inesorabile, il resto della vita.
Non si può dimenticare, non si può far finta di nulla. 
Purtroppo.
La storia di due rette parallele che si incontreranno solo nell'infinito, non nella vita
Tanto per esempio, ho sopportato  dei lacrimanti et stucchevoli e mielosi celebrati testi (da Ammanniti a Brizzi arrivando al mitico e deprecabile Moccia e la decantata Avallone) che insomma, un giudizio positivo gli si dà volentieri.Magari aspettando la seconda prova, non avendo paura della generosità.

27 febbraio 2014

Gli invisibili (Nanni Balestrini)


Anni Settanta. Tensione, scontro, coraggio e paura, tanta paura. Le piazze un'arena, i vicoli un'imboscata, il nichilismo che anima più di un cuore e molti cervelli del gregge, del branco, del. E poi scontro, scontri, scontrarsi. È guerra, ma nessuno la chiama così. Verranno bollati come anni di piombo, verranno ricordati solo alcuni episodi e di quello che successe veramente in realtà si cancellarono le tracce. Fino appunto a rendere praticamente invisibile una intera massa di persone, la maggioranza di una generazione o comunque una parte significativa.O anche insignificante. Perché di questi dettagli,a quanto pare, a loro non fregava nulla né interessavano a chi li combatté con forza e durezza, fino a cancellarli, a renderli per sempre nulla o anche poco meno di nulla.

24 febbraio 2014

Adamante. Ciò che resta del nero (Maria SIlvia Avanzato)

Un comunità lontana dal centro del progresso, per certi versi ancora legata a figure e vite rimaste nel passato.
Un cinema voluto addirittura dal duce e che ha rappresentato più che un luogo di svago, per tutti, ma che racchiude segreti che nessuno vuole raccontare più.
Un buio incipiente.
Un strana, misterica aria di morte che si respira attorno.
E vecchie leggende che ancora fanno parlare di sé.
Una narrazione polifonica che non perde mai il filo.
Incalzante, ritmata, ma molto misurata e solida.

Una vera sorpresa questo Adamante, noir di Maria Silvia Avanzato per Edizioni della sera