22 agosto 2014

Il grande ritratto (Dino Buzzati)


Il sogno di una fanta-donna. Da plasmare, ricostruire, rendere docile ad ogni proprio comando.
Sì.
Proprio così.
Ci deve essere una donna, rinchiusa in quella macchina.  Lassù in cima a quella montagna.
Il buon Ermanno Olmi, onesto e figura molto common people, matematico apprezzato, lo intuisce, sua moglie lo teme e la prorompente assistente Olga lo sa già senza saperlo. Lo si avverte nelle corde, lo si sente nelle vene, lo si scruta dall'alto di svariati, imperiosi, affastellati e perniciosi pensieri.
C'è una donna. C'è la femminilità. O qualcosa che vi assomiglia, un odore che lo ricorda. C' è qualcosa dentro la macchina Numero 1, in quella zona militare 36, in questo progetto scientifico guidato dal noto e inquietante professor Endriade.


21 agosto 2014

Il condominio (James Ballard)


L'erba del vicino è sempre più verde? Ditelo avanti, non abbiate paura. Chi non ha mai litigato ad una riunione condominiale, chi non parla mai di quello del piano di sopra, chi non osserva bramoso l'amante di quel fesso del terzo piano. Avanti confessate, il condominio vi renderà semplicemente umani, cioè bestie. Esatto. Animali, punto. 

20 agosto 2014

Freddo a Luglio (Joe Lansdale)


Freddo. Luglio. Antitesi semantica atta ad ammiccare alle feconde e talvolta invereconde diatribe che si innescano nelle anime apparentemente placide e tranquille e che invece sono conturbanti e perturbate. Ma non è questione solo di clima, o di stagioni. Sono vortici e sabbie mobili che si stabilizzano nella jungla psico-emotiva di ciascuno.
Da tempo immemorabile si ragiona sull'essere o sull'apparire e la letteratura in merito è corposa quanto apparentemente incapace di dissolvere i dubbi, di dissipare incertezze e finalmente definire per sempre ciò che per sua natura appare indefinibile in toto: l'essere umano, così fragile eppure così persistente nell'ordinare il disordine, nel districarsi nel caos a volte calmo, a volte furastico e furioso, dell'esistenza.



17 agosto 2014

La forza del passato (Sandro Veronesi)

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Onora il padre, si dice e si comanda. Anche la madre ma dai, questo è un altro discorso. Ma se il babbo tanto amato ti ha riempito ed ingolfato di bugie, dissimulando la propria attività lavorativa, segreta e fedifraga, svolta per l'intera esistenza, altro che onore, ti viene rabbia, furore, sudore. Anche un po' di curiosità, in verità. Siamo domande, quasi mai risposte, figuriamoci quando l'interrogativo riguarda chi ha collaborato in maniera decisiva a metterci su questo pazzo, scollato, scoglionato mondo. 
Insomma, bando alle ciance.