30 giugno 2016

L'uomo che guardava passare i treni (Georges Simenon)


Sarà che sui treni ci vivo. E capisco chi possa avere determinate manie. E ne apprezzo risvolti, antefatti e misteri. Dunque una tematica apparentemente consona, che poi mi sorprende. Perché è una storia tipo "Un giorno di ordinaria follia". L'avete visto quel film? Un eccezionale Douglas che impazzisce e devasta mezza città prima di essere arrestato. Può succedere sapete? Come capita a questo Popinga magistralmente descritto e narrato da un Simenon in forma smagliante e lontano anni luce dagli stereotipi di classe e di genere del suo personaggio più famoso, il commissario Maigret. Un uomo talmente comune da sparire nella folla. Che poi non ci sta più, a niente, costi quel che costi. Abbasso le convenzioni

29 giugno 2016

Il maledetto (Joyce Carol Oates)

Ci vuole coraggio. O forse paura. O magari semplicemente essere bambini, che non distinguono appieno le due cose ed allora riescono anche nei miracoli più grandi. Si respira un'aria fetida nel microcosmo borghese e democraticamente conservatore di Princeton, ad inizio Novecento. Posto rinomato per la sua ambita e famosa università. Efferati delitti, misteriose apparizioni, gigantesche allucinazioni che però paiono reali. E oltre ad una moltitudine di personaggi di antiche e più o meno nobili ma comunque benestanti famiglie, specie  gli  Slade, si incrociano nei vari destini le figure degli scrittori Jack london, Marc Twain, Upton Sinclair e futuri personalità politiche come Woodroow Wilson. Ma per ora è la morte ed il demoniaco che si impossessano dell'intera cittadina e si propagano senza sosta e nessuna pietà.

09 giugno 2016

Chiedi alla polvere (John Fante)


Leggere un libro a volte significa trovare un libro prima di tutto. Ho scoperto John Fante leggendo Julia - le avventure di una criminologa, il mio fumetto preferito. Siccome offre ampi spunti di approfondimento e lettura mi era venuta la curiosità di cercare un libro avvincente per rompere la noia di questi giorni.

31 marzo 2016

Shotgun lovesongs (Nickolas Butler)

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Parla di un cantante, prende il titolo da un suo disco, ma non è
 un romanzo musicale, anzi. Il sottofondo struggente, silente quanto rumoroso, sono le dissonanze e non gli accordi, le crepe, non le suturazioni, le saturazioni e non il colmare i vuoti. Ma non è melenso né melodrammatico. E’ vita, pura vita, con i sui vivaci colori e i suoi tragicomici sfondi in bianconero, quando talvolta non piove grigio che scolora e tutto attutisce. Una storia dove viene scolpito uno dei comandamenti troppo spesso bistrattati: nella vita non si può cambiare il carattere ma solo accettare gli eventi