11 settembre 2001. Televisioni accese, torri che crollano. E che torri. Quelle gemelle, a New York, il centro del mondo anche se un poco troppo a nord. Il piccolo Oskar non potrà dimenticare, anni dopo. Suo padre era lì dentro e lì è rimasto. Non tornerà più. Se non come ricordo, suggerimento o presente assenza. Anche se la madre fa del tutto, non basta, ci mancherebbe. Un figlio ha biosgno del padre. O perlomeno ha bisogno di saperlo che c'è, anche per contrastarlo. A volte onirico e spiazzante, forse con eccessiva irruenza e poca sagacia, un racconto perimetrale ad dramma che ncora oggi rimane nella memoria collettiva. Il racconto di Jonathan Safran Foer su una vicenda ancora dentro i nostri occhi. E con molto altro di contorno.
21 settembre 2013
Molto forte, incredibilmente vicino (Jonathan Safran Foer)
18 settembre 2013
La città dei ladri (David Benioff)
Ci sono mille modi di raccontare la guerra e la bestialità degli uomini. Perché la condanna è una, ma può avere mille sfumature. Con ritmo, brio e disincanto, David Benioff (pseudonimo di David Friedman, scrittore e sceneggiatore statunitense del '70) ci racconta l'efferato assedio nazista di Stalingrado come non era mai stato fatto prima. Per avere un paragone, basti ricordare la fiabesca narrazione dell'Olocausto fatta da Benigni con "La vita è bella". Così, per indignarsi con il sorriso, consiglio vivamente "La città dei ladri".
Avanti allora, facciamoci guidare da Lev e Kolja in questo viaggio strampalato, crudele eppure magico.
18 agosto 2013
L'ombra dello scorpione (Stephen King)
Dell'odio, dell'amore e d'altre diavolerie
Stephen King. Il re, il maestro, l'insuperabile genio del thriller, a detta dei suoi milioni di fedeli fans. L'autore di opere che hanno segnato la memoria collettiva dei lettori, da Cujo a Shining a Misery a It.
Stile preciso, ritmo incessante, patterns quasi perfetti, congegno narrativo
che insomma nei suoi minimi meccanismi ingabbia l'attenzione e l'emotività del
lettore senza sotterfugi od inganni, qualche caduta di tono nelle descrizioni
perché talvolta appesantite da un'aggettivazione continua anche se mai
ridondante, ma che a volte si impelaga in termini barocchi e desueti, in pseudo
lirismi che, è bene dirlo, possono dipendere anche da una cattiva traduzione,
tanto sono destabilizzanti ed estranei al contesto linguistico e narrativo. Una storia di odio, cattiveria, amore ed istinto. Una storia di uomini.
13 agosto 2013
Il Vangelo secondo Gesù Cristo (José Saramago)
“Come
tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del
sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio”
Gesù. E
suo padre, Un Dio sfuggente, tirannico e sostanzialmente
poco chiaro, superbo ed altero quanto talvolta praticamente bugiardo. Il
Nuovo Testamento secondo Josè Saramago ci spiega che Dio è
tale, ma non per tutti.
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