05 novembre 2014

XY (Sandro Veronesi)

Scenario bucolico, quasi da cartolina, di quelle di nicchia, provinciali ed in bianco e nero che significano magari l'Italia che non c'è più e che forse mai c'è stata, ma ce l'hanno fatta solo immaginare. Siamo dunque in un ordinario paese montanaro di un Italia che sopravvive alla storia. Si chiama Borgo San Giuda e già il nome è un programma, visto che il nome del santo è uno di quelli quantomeno scomodi, visto che è uguale al massimo traditore del figlio di Dio.
I nomi non fanno il destino, magari non sempre.
Un cavallo sconsolato torna sul sentiero innevato senza il carico di passeggeri. Deve essere successo qualcosa. Probabilmente non di piacevole. L'inquietante ombra di una tragedia che con molta probabilità si sta abbattendo su San Giuda ed i suoi pochi, stizzosi, archetipici abitanti.
Tutti con qualche tara, tic, rimorso, rimuginio, rinsavimento, risacca. Sarà che spesso, dato il posto isolato e le ataviche tradizioni secolari, gli incroci fra uomini e donne si sono via via rinseccoliti e infradiciati ed allora si sa, se ci si sposa una cugina o un fratellastro succede qualcosa che non va.
Comunque la slitta vuota era annunciatrice di morte. Perché risalendo il sentiero si trova un mitico albero ghiacciato che lampeggia come un mefistofelico ornamento natalizio di rosso sangue. 




04 novembre 2014

Caos calmo (Sandro Veronesi)

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Si può scrivere decentemente di tutto. Anche come addormentare il caos. Come tutti i libri, anche questo romanzo di Sandro Veronesi può (o non può) avere diverse letture, interpretazioni, messaggi evidenti o altri criptati. Ad anni di distanza dalla sua lettura io credo che il suggerimento principale, metodicamente e brillantemente portato avanti nel testo è l'impossibilità di continuare a pensare di poter cavalcare il folle mare delle possibilità che la vita offre e ti addossa sulle spalle e ti spinge nel cuore. Che insomma, seppur abbiamo disordini ed entropie varie che ci agitano corpo ed anima e cervello, la prima cosa è capire che non sempre fermarsi significa perdere oppure alzare bandiera bianca. A volte è solo e semplicemente salutare, mettere un punto ed andare a capo, assimilando la nostra vita a pagine scritte che riempono fogli bianchi su fogli bianchi, cioè i nostri giorni, i nostri pensieri. 

31 ottobre 2014

L'editore (Nanni Balestrini)



Una vicenda, ancor oggi capace di suscitare qualche scalpore e "chiacchiericci" post mortem, quella del ritrovamento del cadavere di Giangiacomo Feltrinelli nel 1972, ha indubbiamente spunti e stimoli di interesse e riflessione che esulano dal gossip vampiresco affamato di "cronachite" stucchevole e riattualizzano dibattiti di più ampi portata e di più vasta portata. 



29 ottobre 2014

Il vangelo di Giuda (Roberto Pazzi)


Giuda, l'impero romano, le paranoie dell'imperatore Tiberio e la minaccia chiamata Gesù Cristo. Ed è' la fine del mondo così come lo conosciamo. Così come, in tempi recenti ma purtroppo passati, uno storico gruppo statunitense quale i REM ed un artigianale ed ormai impomatato quasi-rocker di provincia come Ligabue si esibirono in una delirante ma sintomatica pantomima musicata che decretava con fare a volte nostalgico ma soprattutto satirico la fine del mondo. Magari pensavamo che fossero i primi, invece erano i secondi e probabilmente i terzi se non quarti perché prima di loro altri ne avevano cantato e scritto.Come per esempio lo scrittore Roberto Pazzi in questo romanzo.