Esiste
l'arte anche nei cosiddetti generi minori, in questo caso una sorta di thriller
al sapore di spy story. Anche se narrativa di settore infatti, trattasi sempre
di gemma d'autore.
Anche perché questo romanzo ha una sua particolarità, essendo nella sua
interezza una indelicata, onesta, spassionata celebrazione del male fatto
persona. Tale inquietante risorsa narrativa ha l'appellativo di Sciacallo.
Inafferrabile, violento, sagace, capace di amare come uno stallone e di
bastonare come un Rambo.
E la sua mission non è esattamente rubare la marmellata. In un mondo appena
tagliato a fette dall'inizio della guerra fredda gli si chiede di uccidere
Charles de Gaulle, ovvero quel presidente dal volto corvino e dallo sguardo
truce che traghetterà la Francia dal dopoguerra agli anni settanta, tra guerre
coloniali, repressioni, colpi di stato, attentati e leggi liberticide. Una
dittatura dal volto buono, imparagonabile per cause ed effetti ad altra
esperienze antidemocratiche o similari vissute dal continente europeo.