10 febbraio 2018

Sognando la luna (Michael Chabon)

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
(Giacomo Leopardi "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia")
Da Leopardi al lato oscuro dei Pink Floyd, passando per astronomi e ciarlatani, la luna ha attraversato la storia dell’uomo e le sue espressioni artistiche e non. Sogno, ispirazione poetica, oscuro oggetto del desiderio scientifico, allusione, il satellite della Terra a suo modo è diventato parte dell’immaginario collettivo esulando dalla sua natura meramente fisica. E il vero protagonista di questa composita biografia romanzata, che mescola al suo interno realtà e finzione fino a diventare un affascinate romanzo,  vede un uomo che ha come paradigma esistenziale andare a vivere sulla luna. Ergo abbandonare questo mondo dove non si trova a suo agio. Un Barney (personaggio di un noto romanzo di Richler) meno iracondo, più silenzioso, testardo ma non prepotente, raccontato dal nipote.

07 febbraio 2018

L'eleganza del riccio (Muriel Barbery)

Parigi. Rue de Grenelle, numero civico 7. L'elegante condominio, abitato da facoltosi alto borghesi parigini, rivela in realtà quasi una natura di zoo. Ci sono serpenti velenosi che sibilano silenziosamente sui difetti dei vicini, scimmie impomatate che solo da lontano ricordano l'affabilità di una donna o la perspicacia di un uomo, tigri sdentate, tartarughe timide e via dicendo. Strani questi uomini, assomigliano davvero agli animali nei loro bislacchi comportamenti, nelle loro ostentate e ridicole velleità, nelle loro turbolente invidie, nel loro sguaiato desiderare, emancipare, decidere, amare.
Il problema è che sono intelligenti. Nel senso che le loro disastrose azioni talvolta le pensano persino e quindi i danni o i dissidi procurati sono elevati alla milionesima (im)potenza.



02 febbraio 2018

Canto della pianura (Kent Haruf)

Doveva prima o poi succedere che leggessi anche Haruf. Complice la mia leggendaria distrazione, son partito dal secondo capitolo di una trilogia invece che dal primo. Dal mezzo insomma, come nel mezzo del cammin di nostra vita sono quasi tutti protagonisti di questa storia, al di là che abbiano diciassette o settant’anni, poiché gli sbagli propri o quelli altrui li mettono davanti a delle scelte. Romanzo costruito su più punti di vista che raccontano le proprie vicende che alla fine vengono assorbite da un’unica grande storia, quella del nostro quotidiano fatto di normai disturbanze, improvvisi cambiamenti che ci cambiano tutto eppure ci lasciano così come siamo. Essere umani, con tutto ciò che questo comporta. Una narrazione dal piglio sicuro e senza fronzoli pervasa di intensa umanità.

29 gennaio 2018

Ruggine americana (Philipp Meyer)

Isaac English. Billy Poe. Due ragazzi ancora. Eppure quanta vita alle spalle. Il primo ha perso la madre ed ha dovuto badare al bisbetico padre per anni, mentre la sorella sfruttava l’intelligenza di cui sono dotati entrambi per andarsene, laurearsi e sposarsi lontano, più lontano possibile. L’altro ha visto l’irascibile padre sbevazzone andarsene via, la madre appassire come le margherite in autunno e l’unica speranza che gli rimane, se tiene duro e non da di matto come gli capita, può sfuggire al destino grazie al football americano ma fa del tutto per non cogliere l’attimo, come se avesse messo radici nella casa materna, traballante e sporca fino all’estremo di rabbia e solitudine. Ce la faranno a sfuggire al destino?