21 aprile 2014

La notte del lupo (Sebastiano Vassalli)



Certo Giuda. L'emblema del tradimento più efferato e fose più famoso nella storia dell'uomo, perlomeno quello occidentale. Il male perdonato e graziato prima di essere commesso, eppure atroce. Simbolo dell'avidità ed eterna debolezza materiale dell'essere umano, sempre parlando in ottica laica, sia chiaro. E poiché i poteri della Letteratura sono immensi e infiniti, eccoci qui a discutere un possibile esito diverso. Liberatevi delle conoscenze acquisite, si parte.

16 aprile 2014

Profumo di Jitterburg (Tom Robbins)

Non è forse un caso che il sinonimo della parola "profumo"  sia stato ed è "essenza" , così come recitalo ieratico dizionario Paravia. E ciò ci torna comodo, perché nel romanzo di Tom Robbins il  protagonista è il profumo, quell'additivo, quel vezzo oltremodo necessario che sin dalla notte dei tempi viene spalmato sui nostri mortali corpi umani, volto a nascondere olezzi invero poco aggraziati oppure a sensibilizzare gli olfatti altrui a scopo precipuamente libidinoso- sessuale oppure vagamente adulatorio. Ma niente Sunskind ed il suo Profumo, ragazzi miei, ve lo assicuro, qui siamo altro ed altrove. 

15 aprile 2014

L'elenco telefonico di Atlantide (Tullio Avoledo)



Chissà se arrivano come da noi le numerose e concomitanti offerte di linee Adsl, ad Atlantide, chiamandoti a dorari inopportuni. e quanto costeranno le bollette, se è data la possibilità dell'addebito bancario oppure. Chissà se è possibile chiamare qualcuno o ricevere una telefonata anonima, anche lì, magari misteriosa. 
Dubbi importanti ed anche carichi di una certa suadente magia, un proprio fascino. 
Peccato comunque che il romanzo corposo in questione, uscito la prima volta per Sironi nel 2003 e poi ora in edizione Einaudi, non parla di Atlantide ed il telefono non ha una significato preminente, anche se telefonicamente avvengono numerosi degli svariati incredibili contatti che animano la trama e confezionano un racconto che seppur dalle dimensioni decisamente voluminose e terrorizzanti (siamo sulle 500 pagine), non annoia, anzi intriga.

13 aprile 2014

We are family (Fabio Bartolomei)

Niente da fare, gli occhi di un bambino sanno guardare meglio, vedere di più e sopratutto far sorridere. Delizioso, con tratti sospesi fra il poetico ed il fiabesco, ma incisivo,stimolante, come succedeva una volta in quelle che una volta si chiamavano fiabe per adulti. Al Santamaria, a metà fra il furetto, il diversamente abile ed il genio è uno di quei protagonisti che non può non accattivarsi la simpatia del lettore. In un mondo come sempre crudele e comunque legato alla perfidia umana ma anche alla legge ineluttabile della vita e della morte, ecco una storia di formazione scanzonata, brillante ma a suo modo intensa.