11 novembre 2015

Il gruppo (Joseph O'connor)

  Sean ha deciso, entrerà a far parte del gruppo musicale di sua sorella. Gli altri tre membri accettano con gioia la novità, visto che la ricerca si stava protraendo troppo a lungo. E ormai dopo settimane di suonate avventurose, alla meno peggio, dove capitava, per parchi e vicoli di strada, è ora di fare sul serio. Solo che Robbie intuisce subito il fascino carismatico del nuovo arrivato e già sente morsi di gelosia. 
Più forte di lui. L’agognata Trez, anche se è solo sua sorella, sembra avere un feeling particolare con quel fratello grande, bello e disincantato. E poi bisognerà vedere come questa personalità forte possa andare d’accordo con l’egocentrismo eccentrico di Fran, almeno creativamente il leader del gruppo, anche e non solo per i suoi gusti elitari ed il suo look stravagante e bisessuale. Da tempo incuriosisce non solo il college, ma l’intera Luton. In effetti il suo arrivo come figlio adottivo dal Vietnam in Irlanda e poi in questa cittadina grigia ma viva ha segnato un’infanzia certamente tormentata.

Non sparate sul cantautore (Claudio Bernieri)


É il 2 aprile 1976. Dopo un pomeriggio di tensione, un gruppo di autonomi piomba sul palco del Palalido di Milano, tutto esaurito per l’occasione, dove si sta esibendo Francesco De Gregori, noto cantautore romano, reduce dallo stratosferico successo del suo album “Rimmel”. Un vivace scambio di battute, forse qualche spintone, certo qualche insulto. Si tratta comunque della sceneggiatura di un processo che le frange estremiste ex parlamentari della sinistra antagonista fanno ad uno dei più celebrati cantautori di successo, sulla base del concetto che la musica è di tutti ed un “compagno” come lui non può esibirsi con un biglietto che costa ben 1500 lire di allora.

Due mesi prima un artista del calibro di Lou Reed, non certo uno tutto pop e lustrini, a suon di bottigliate era stato costretto a interrompere lo spettacolo, nel medesimo posto. Ed un anno dopo, sempre nel capoluogo meneghino Santana verrà messo in fuga nel mezzo della sua acclamata esibizione live. Se la musica aveva strappato spazio a poesia e romanzo ed era diventata lo strumento di contestazione, ora ne diviene il bersaglio. 


10 novembre 2015

24:00:00 (Federico Guerri)

Ma cosa ne possiamo sapere noi, adesso, di cosa può essere o non essere l’amore, in un’epoca in cui un solo colpo di click ti connette a centinaia, migliaia di persone distanti migliaia di chilometri?Undici personaggi eccentrici, stravaganti e speso stralunati, tutti in qualche modo mossi e sommossi dalla scritta che da tutto il mondo si vede campeggiare tra le nuvole, con la sua aria di minaccia e di cataclisma inevitabile.
Una scritta che non ammette repliche. E' un conto alla rovescia. E chissà cosa succederà una volta terminato.

14 ottobre 2015

Storia di un minuto (Antonio Oleari, Renzo Stefanel)



 
Sempre emozionante, almeno per me, apprendere la cronaca dettagliata di come e dove si costruisce un disco importante e non volgarmente “pop”. Dei tanti perché, come e dove. Se poi il disco in questione ha degli eccelsi meriti e soprattutto , per quanta vuota retorica possa sembrare, ha fatto la storia, nel suo piccolo, ebbene, la lettura si fa sempre più avvincente. 

Nell' autunno del 1971, Milano, nei nuovissimi studi di incisione della. Fonorama, tecnicamente all'avanguardia, stanno lavorando duramente in tanti. Come in molti altri studi di tutto il mondo, perché sono anni dove il rock, inteso più che altro come movimento e non mero genere, dilaga. Più di tutti sgobbano Franz di Cioccio, batterista, Marco Pagani violinista e flautista, Flavio Premoli tastierista, Giorgio Piazza, bassista e Franco Mussida chitarrista ed altro. Il nome del gruppo è quantomeno inusuale, Premiata Forneria Marconi e la loro musica quantomeno atipica per il provinciale scenario italiota. Fanno la cosidetta musica “progressive” e di certo sono tra i più bravi e noti del genere, nel nostro paese, con nulla da invidiare forse ai mostri sacri anglosassoni del genere, specie i King Crimson, ritenuti a torto o ragione i loro padri putativi.